Negli ultimi 25 mesi di governo, si sono registrati 1.342 scioperi proclamati, di cui 949 effettuati, con una media di 38 scioperi al mese. Di questi, 518 sono stati proclamati e 374 effettuati a livello nazionale, superando la frequenza di uno sciopero al giorno. Il ministro Matteo Salvini ha sottolineato l’importanza del diritto allo sciopero per i sindacalisti, ma ha anche richiamato l’attenzione sui diritti alla mobilità, alla salute e al lavoro di tutti gli italiani.
Al termine di un incontro con le organizzazioni sindacali, Salvini ha annunciato la possibilità di precettare i sindacati in vista dello sciopero generale programmato per venerdì 29 novembre. Tale decisione è stata presa dopo un confronto tra il ministero e i sindacati. In particolare, la Commissione di garanzia degli scioperi ha deliberato, lunedì sera, di ridurre le ore di protesta nel settore dei trasporti, citando il rischio di un grave e imminente pregiudizio ai diritti tutelati dalla Costituzione.
Questa delibera è stata notificata ai presidenti delle Camere, al presidente del Consiglio e al ministro Salvini, il quale ha espresso la sua «soddisfazione» per la scelta della Commissione e ha invitato i sindacati a limitare lo sciopero a sole 4 ore. Nonostante ciò, i sindacati hanno confermato l’intenzione di mantenere la protesta della durata di 8 ore, spingendo il ministro ad attivare le procedure di precettazione.
È stato stabilito che i servizi ferroviari sono già stati esclusi dalla partecipazione allo sciopero, ma la situazione resta complessa visto il forte impegno dei sindacati nel continuare la mobilitazione. La tensione tra i diritti di sciopero e le esigenze di mobilità dei cittadini emerge come uno dei temi centrali del dibattito attuale, mentre il governo cerca di gestire la questione in un contesto di crescente insoddisfazione tra i lavoratori. Il governo si trova quindi di fronte a una sfida significativa per bilanciare questi diritti e garantire il funzionamento dei servizi essenziali.