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venerdì, 22 Novembre, 2024
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Rivista la crescita del Pil: Obiettivo dell’1% sempre più irraggiungibile

La recente revisione delle stime trimestrali annuali da parte dell’Istat ha portato a un significativo aumento del livello del PIL, sia in termini nominali che reali, ma ha anche comportato una correzione al ribasso della crescita acquisita per il 2024. Il Ministro dell’Economia, Giancarlo Giorgetti, ha evidenziato che questo rende complicato raggiungere una variazione annua del PIL reale dell’1% nel corso dell’anno. Durante un’audizione sul Piano strutturale di bilancio alle commissioni Bilancio di Camera e Senato, Giorgetti ha rassicurato che i dati Istat non destano preoccupazioni per gli anni futuri. Sebbene le nuove stime trimestrali possano influenzare la lettura finale del 2024, si è affermato che la dinamica del PIL reale nel primo semestre dell’anno ha rispettato le previsioni del Documento di Economia e Finanza (Def) di aprile. In particolare, la crescita del primo trimestre è stata principalmente sostenuta dalla domanda estera, mentre nel secondo trimestre è stata favorita dalle scorte e dai consumi.

Riguardo al deficit, il ministro ha affermato che il governo prevede di conseguire una riduzione del rapporto tra indebitamento netto e PIL in modo più rapido rispetto alle stime della Commissione Europea, portando l’Italia fuori dalla procedura di deficit eccessivo entro il 2027. Giorgetti ha anche sottolineato che il percorso di correzione strutturale identificato prevede un tasso di crescita medio annuo della spesa netta del 1,5%, conforme alle aspettative della Commissione.

In merito alle proiezioni economiche, il ministro ha suggerito che potrebbe esserci un quadro programmatico migliore del previsto. I risultati della manovra, valutati con il modello econometrico del Dipartimento del Tesoro, indicano un potenziale sentiero di crescita più dinamico rispetto a quanto precedentemente prospettato. Secondo Giorgetti, il piano macroeconomico tiene conto solo parzialmente degli effetti espansivi previsti, adottando un approccio prudenziale per evitare scostamenti eccessivi dalle previsioni di consenso.

Infine, ha affermato che il profilo di crescita del PIL nel Piano è più realistico rispetto a quello prodotto dalla Commissione, che prevede stime di crescita molto basse e un miglioramento lento dell’indebitamento netto rispetto al PIL.

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