“Gli attacchi alle forze di polizia e quello alla sinagoga di Bologna sono inaccettabili e ingiustificabili. In una democrazia deve esserci libertà di espressione anche per le posizioni più radicali, ma c’è un limite: la violenza”. Così si esprime l’ex ministro degli Interni Marco Minniti in un’intervista a Repubblica.
Minniti affronta anche gli scontri seguiti alla morte di Ramy Elgalm. Sostiene che semplicemente aumentare le pene non è una soluzione utile, visto che in molte aree i criminali non vengono nemmeno arrestati. Secondo lui, per una politica di sicurezza efficace è indispensabile più contatto con la vita quotidiana delle persone. È fondamentale non limitarsi a misure di ordine pubblico, come la presenza della polizia. Per garantire la sicurezza in una piazza, ad esempio, è cruciale che sia ben illuminata e che ci siano politiche sociali e urbanistiche concrete e mirate.
Minniti propone quindi di rilanciare una nuova stagione di patti per la sicurezza che permetta una collaborazione più stretta tra Stato e sindaci. Questo approccio è essenziale per affrontare la mancanza di autorità nelle zone in cui lo Stato è assente. Ribadisce che non ha senso parlare di pene più severe quando i criminali non vengono arrestati, sottolineando l’importanza di una risposta integrata per affrontare le problematiche di sicurezza.