24 Settembre 2024

Rivoluzione Competitiva: L’Italia e il Nuovo Orizzonte del Pacifico

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L’Italia affronta serie difficoltà nel recupero della sua competitività, evidenziate dal programma presentato da Mario Draghi per l’Unione Europea. Le domande cruciali riguardano la capacità degli italiani di diventare più competitivi e sotto quali condizioni. Esaminando l’ex Fiat, emerge un patto tra governo e azienda basato su contributi pubblici in cambio di mantenimento dei posti di lavoro, ma questo ha portato a una perdita di italianità. Oggi, Stellantis si trasferisce in Polonia, scelta che riflette le migliori condizioni economiche di quel paese rispetto all’Italia.

Il sistema competitivo di un paese deve garantire una manodopera efficiente, risorse energetiche accessibili e una burocrazia funzionale. Tuttavia, l’Europa, influenzata da paesi più forti che non includono l’Italia, sta creando un mercato “drogato”. I problemi climatici, spesso considerati conseguenze della civiltà industriale, sono invece legati a eventi naturali, contrariamente a quanto sostenuto dai catastrofisti occidentali.

Draghi ha sollecitato obiettivi climatici ambiziosi, ma le sue indicazioni sono state per lo più ignorate. L’Italia, con una proprietà abitativa frazionata e famiglie incapaci di sostenere una patrimoniale “energetica”, si trova in difficoltà. Inoltre, la sinistra italiana, che cerca alleanza con i Verdi, sostiene politiche di riconversione energetica che non tengono conto delle reali condizioni economiche dei cittadini.

Sul mercato, la competitività cinese cresce, con prodotti a metà prezzo rispetto a quelli italiani, creando problemi per le aziende locali. A differenza di alcuni immigrati, i cinesi si integrano nel mercato senza crearsi un’immagine negativa. La Germania, ora con problemi economici derivanti da politiche migratorie passate, chiede all’Italia di riaccogliere immigrati transitati nel suo territorio.

La visione secondo cui il green sarà il grande business del futuro si scontra con la realtà delle forniture cinesi per le batterie delle auto elettriche. Infine, la responsabilità burocratica e istituzionale è insoddisfacente in Italia, dove errori di gestione non comportano conseguenze, mentre in altre parti del mondo chi sbaglia viene chiamato a rispondere. L’Europa burocratica sta rapidamente perdendo importanza, mentre l’attenzione si sposta verso il Pacifico.

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