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martedì, 26 Novembre, 2024
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Rivoluzione della Circolazione Atlantica: Una Minaccia Sottovalutata?

I modelli climatici utilizzati finora potrebbero aver sottostimato i rischi legati al capovolgimento meridionale della circolazione atlantica (AMOC), una delle correnti oceaniche più cruciali per il pianeta. Questa corrente, che trasporta acque calde tropicali verso nord e acque fredde e salate artiche verso sud, è fondamentale per mantenere l’equilibrio climatico nell’emisfero settentrionale. Un nuovo studio condotto dai ricercatori della University of New South Wales di Sydney evidenzia che l’AMOC sta rallentando più rapidamente del previsto, a causa dell’abbondanza di acqua dolce derivante dallo scioglimento dei ghiacciai della Groenlandia, un aspetto trascurato nei modelli precedenti.

L’AMOC è parte della rete complessa di correnti oceaniche globali, influenzata da differenze di calore e salinità. Un rallentamento o un arresto della corrente potrebbe portare a temperature drasticamente più basse in Europa settentrionale e a gravi cambiamenti nei modelli delle precipitazioni, incluso un impatto sui monsoni asiatici. Sebbene studi precedenti abbiano suggerito un rallentamento dell’AMOC collegato ai cambiamenti climatici, i modelli climatici usati dalle istituzioni, inclusi quelli dell’IPCC, hanno considerato improbabile un collasso della corrente nel prossimo secolo.

Tuttavia, lo studio recente ha affinato i modelli climatici, concentrandosi sugli effetti dell’acqua dolce sul funzionamento dell’AMOC. Pubblicato su Nature Geoscience, sottolinea che il rallentamento è già in corso e potrebbe intensificarsi nei prossimi anni: le simulazioni indicano una potenziale riduzione della corrente di un terzo entro 15 anni, con un aumento del rischio di un collasso totale entro la fine del secolo, scenari ben più gravi rispetto alle stime dell’IPCC.

Secondo Gabriel Pontes, co-autore del lavoro, negli ultimi 70 anni la circolazione oceanica si è indebolita a causa dell’acqua dolce proveniente dallo scioglimento dei ghiacciai. Questo fenomeno suggerisce un indebolimento ancora più veloce delle previsioni dell’IPCC. Se confermati, i risultati di questo studio rappresentano un avviso importante per la comunità scientifica e i governi, evidenziando la necessità di rivedere le strategie di mitigazione del cambiamento climatico, poiché il rallentamento o il collasso dell’AMOC può avere ripercussioni globali significative, compromettendo ecosistemi e comunità umane.

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