Elon Musk e le sue dichiarazioni sui giudici italiani, in seguito al blocco del trasferimento dei migranti in Albania, hanno catturato l’attenzione dei talk show italiani. Matteo Salvini, esprimendo sostegno per Musk, ha affermato che ha il diritto di esprimere le proprie opinioni su Italia e Cina. D’altro canto, Rosy Bindi ha manifestato inquietudine per le parole di Musk, evidenziando la presenza di sovranisti con “sovranità limitata” nel paese. Claudio Borghi ha sollevato interrogativi sulla nota del presidente Mattarella, riferendo che non menzionava Musk e insinuando che non è logico attendersi che l’Italia agisca in base a ciò che dice un privato cittadino.
Nei talk show, le reazioni sono state varie. Borghi ha sottolineato che l’Italia non si fa influenzare da Musk, mentre Bindi ha avvertito che Musk, con il suo potere comunicativo e tecnologico, potrebbe avere un impatto significativo sugli equilibri nazionali. Francesco Giubilei ha invece minimizzato l’importanza delle parole di Musk, paragonandole a scenari di interazione tra leader del passato. Giovanni Donzelli ha espresso approvazione per la posizione di Mattarella, ribadendo che gli affari italiani sono di competenza degli italiani e criticando il PD per la sua campagna controversa sui commenti di Musk. Salvini ha insistito sul rispetto per la sovranità nazionale e sulla libertà di Musk di esprimere le proprie idee.
Nicola Fratoianni ha suggerito che Meloni e Nordio dovrebbero riconoscere l’importanza delle osservazioni di Mattarella. Italo Bocchino ha dichiarato che le parole di Musk rispecchiano il pensiero del popolo italiano. Ettore Licheri ha sollevato dubbi sulla reazione del governo di fronte alle affermazioni di Musk, insistendo che gli affari italiani devono restare in mano agli italiani. Infine, Michele Santoro ha considerato le parole di Musk come offensive nei confronti della Costituzione italiana, ribadendo che l’Italia è una democrazia indipendente e non ha bisogno di indicazioni da oligarchi stranieri. La discussione continua a rimanere accesa e divisiva nei vari spazi di dialogo pubblico.
