Stasera, in prima serata su Rai Storia, verrà trasmesso il film ‘Rotta 230, ritorno alla terra dei padri’, diretto da Igor Biddau. Questo film rappresenta un viaggio della memoria che mira a narrare in modo diverso la tragedia dell’esodo giuliano-dalmata. La pellicola è stata presentata in anteprima al Festival di Venezia e racconta il percorso da Fertilia, in Sardegna, fino all’Istria, a bordo di una barca chiamata Klizia. Il capitano della nave è Giulio Marongiu, un esule originario di Pola, trasferitosi a Fertilia, che è una città simbolo per gli esuli in fuga.
Il film si propone di dare voce alla storia di molti italiani che sono stati costretti a lasciare le loro terre natali a causa delle tensioni politiche e dei cambiamenti territoriali del Novecento. Attraverso la figura di Marongiu, gli spettatori possono immergersi in un’esperienza emotiva, esplorando la nostalgia e il legame profondo con la patria perduta. La scelta di raccontare il viaggio attraverso l’itinerario marittimo evidenzia non solo il movimento fisico degli esuli, ma anche il viaggio interiore che ciascuno di loro ha affrontato.
Fertilia gioca un ruolo cruciale nel film, in quanto rappresenta un punto di approdo per molti esuli e un simbolo di accoglienza. L’ambientazione in Sardegna aggiunge una dimensione ulteriore, mostrando come diverse terre possano unirsi in un’unica narrazione di sofferenza e resilienza. Il film esplora i temi della identità, della memoria collettiva e del desiderio di ritorno, sviluppando una riflessione profonda sulle conseguenze dell’esodo e sull’importanza di ricordare.
La pellicola di Biddau riesce a coniugare elementi storici con una narrazione umana e toccante, invitando il pubblico a riflettere su eventi che, pur appartenendo al passato, continuano a influenzare le generazioni attuali. ‘Rotta 230, ritorno alla terra dei padri’ si propone quindi come un’opera significativa, capace di risvegliare emozioni e consapevolezza attraverso la ricostruzione di una memoria storica spesso trascurata.