Matteo Salvini, parlando da Bologna, critica lo sciopero dei trasporti, definendolo un giorno di caos che ha colpito non solo Bologna ma anche altre città. Sottolinea che, pur rispettando il diritto di sciopero, è fondamentale considerare anche il diritto al lavoro, alla salute e alla mobilità per milioni di italiani, molti dei quali si sono trovati senza mezzi di trasporto. Salvini afferma che fare “scioperi selvaggi” senza garantire fasce di servizio significa danneggiare il Paese, e dichiara che questo sarà l’ultimo sciopero di questo tipo che tollererà.
Dall’altro lato, il Movimento 5 Stelle risponde con una nota firmata dai parlamentari delle commissioni trasporti di Senato e Camera, che ironizzano dicendo: “Se continuiamo così, rischiamo di tornare al calesse”. Nella nota, esprimono preoccupazione per le condizioni disastrose del trasporto pubblico locale, sottolineando che i cittadini che si spostano tra bus, tram, treni locali e metropolitane sono ben consapevoli del problema. Affermano che la giornata di sciopero evidenzia un sistema di trasporti in gravi difficoltà, con il necessario sciopero per contratti scaduti e l’incapacità di prenotare treni ad alta velocità a causa delle soppressioni. Loro sostengono che spostarsi in Italia è diventato quasi impossibile per tutti, ad eccezione di Salvini, che usa un’auto blu e sembra più interessato alla campagna elettorale americana che alla gestione del suo ministero, ormai disordinato.
Riferiscono inoltre che il trasporto pubblico locale è stato gravemente penalizzato dalla riduzione dei fondi da parte del governo, con un aumento irrisorio che equivale a circa 2 euro a cittadino. Esprimono solidarietà ai lavoratori del settore, che si sentono umiliati dall’operato di Salvini e del governo. Con l’attuale leadership di Giorgia Meloni e Salvini, concludono lamentando il rischio di dover ripiegare su mezzi di trasporto obsoleti, quale il calesse, affermando che si profila un disastro nei trasporti pubblici.