Il processo Open Arms coinvolge Matteo Salvini, ex ministro dell’Interno, accusato di sequestro di persona per aver bloccato l’approdo della nave ONG Open Arms nel 2019. Salvini non intende ritirarsi dalla battaglia legale, ha escluso ogni ipotesi di patteggiamento e ha convocato una grande mobilitazione a Pontida, rivendicando il diritto alla sicurezza e la sovranità italiana. Sostiene di avere il supporto di alcuni PM di Catania, che avevano chiesto l’archiviazione di un caso analogo riguardante la nave Diciotti, e sostiene che il governo precedente fosse d’accordo con le sue azioni. Rivendica che, nel contesto della Open Arms, molti migranti sono stati sbarcati e assistiti.
Durante un’intervista su Mediaset, Salvini ha espresso fiducia in una sentenza di assoluzione, dichiarando di non aver commesso alcun reato. In caso di condanna, ritiene che non si applicherebbero gli obblighi della legge Severino, permettendogli di rimanere in carica. Tuttavia, il clima politico è teso, con le opposizioni che criticano il governo, denunciando la mancanza di imparzialità della Rai, e il procuratore di Palermo che accusa Salvini di esercitare pressioni indebite.
Salvini ha anche ringraziato Elon Musk per il sostegno sui social media. La situazione degli sbarchi in Italia ha visto numeri significativi, ma il Viminale riporta un calo del 39% via mare rispetto al 2019, l’anno del caso Open Arms. La cronistoria del caso inizia nel 2019, con Open Arms che recupera migranti nel Mediterraneo e Malta che ne vieta l’ingresso. La vicenda ha attratto l’attenzione internazionale, anche con la presenza di celebrità come Richard Gere. Nella successiva evoluzione legale, Salvini è stato rinviato a giudizio nel 2021 e nel 2024 la Procura ha chiesto sei anni di carcere.
Il processo è stato rinviato a diverse date, con un’importante udienza prevista il 20 settembre e l’arringa della difesa di Salvini, assistito dall’avvocata e senatrice della Lega Giulia Bongiorno, fissata per il 18 ottobre, prima della sentenza definitiva. La vicenda continua a generare un intenso dibattito pubblico e politico in Italia.