3 Ottobre 2024

Sangiuliano e Boccia: Un Favorito Reciproco?

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In una conversazione tra Gennaro Sangiuliano, ex ministro della Cultura, e Maria Rosaria Boccia, imprenditrice, emerge una questione di presunti ricatti e notizie compromettenti. Il dialogo, riportato dal Fatto Quotidiano, riguarda una email inviata da Alfonso Signorini, direttore della rivista Chi, in cui avverte Sangiuliano che alcune foto della Boccia stanno circolando, insieme a voci sulla sua vita privata. Signorini assicura che le foto non sono compromettenti e dichiara di aver acquistato il servizio fotografico per evitare che la notizia della separazione di Boccia dalla moglie e la presunta relazione con la sua assistente si diffondano. Sangiuliano ringrazia Signorini, sostenendo che le affermazioni siano infondate e che sta passando il weekend con sua moglie.

Tuttavia, il 3 settembre il settimanale Gente pubblica il primo servizio che ritrae i due insieme, con foto scattate da Alex Fiumara e Max Scarfone e consegnate a Mantis Media il 17 luglio. Signorini, in seguito, chiarisce di aver deciso di non acquistare le foto per un costo ritenuto eccessivo e per l’assenza di rilevanza, evidenziando che non c’era alcun servizio “ritirato”.

Maria Rosaria Boccia, in un’intervista, ha anche menzionato presunti ricatti ai danni di Sangiuliano da parte di direttori di settimanali. Quando Sangiuliano è interrogato riguardo al presunto “grande favore” fatto a Signorini, nega di aver ricevuto vantaggi da lui. Ricorda solo una cortesia lavorativa avvenuta durante il periodo in cui Signorini era direttore e lui un giornalista.

Signorini replica, asserendo che il favore principale l’aveva fatto lui a Sangiuliano, intervistando il suo libro su Putin e dedicandogli spazio significativo sulla rivista quando Sangiuliano era direttore del Tg2. Inoltre, si fa riferimento a date di produzioni teatrali per le quali Signorini è stato scritturato, proprio durante la gestione di Sangiuliano al Ministero della Cultura. Signorini evidenzia che la sua carriera come direttore e regista è iniziata indipendentemente da Sangiuliano, il quale conclude affermando che le decisioni artistiche riguardanti i cartelloni sono competenza del soprintendente e non del ministro.

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