venerdì, Ottobre 4, 2024
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Sangiuliano si giustifica mentre lei svela gli screenshot dei documenti del G7

Il ministro della Cultura, Gennaro Sangiuliano, ha ribadito che non è stato speso alcun fondo del ministero per viaggi o soggiorni di Maria Rosaria Boccia, in risposta a una controversia mediatica riguardante la consulente. Sangiuliano ha chiarito che, inizialmente, aveva considerato di nominarla come “consigliere gratuito per i grandi eventi”, ma ha deciso di non procedere a causa di preoccupazioni riguardo a possibili conflitti di interesse.

Maria Rosaria Boccia, che si definisce “Presidente della Fashion Week Milano Moda” sul suo profilo Instagram, ha contestato le affermazioni del ministro, sostenendo di non aver mai pagato nulla e dichiarando che le spese dei consiglieri erano normalmente rimborsate dal ministero. Ha inoltre affermato che i suoi viaggi erano organizzati dal segretario capo del ministero.

L’industria della moda ha preso posizione contro Boccia, diffidandola dall’utilizzare il marchio “Milano Fashion Week”, poiché non ha mai ricoperto alcun incarico ufficiale legato alla manifestazione. Nel dibattito è intervenuta anche la presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, sostenendo Sangiuliano. Meloni ha affermato di avere la garanzia che Boccia non ha avuto accesso a documenti riservati, soprattutto riguardo al G7. Ha altresì assicurato che non sono stati spesi soldi pubblici per lei, sottolineando l’importanza di questi aspetti per il governo.

Dopo tali dichiarazioni, è stata la stessa Boccia a rispondere pubblicando su Instagram un documento che menziona la “Riunione dei ministri della Cultura del G7” tenutasi a Napoli nel settembre 2024. Tale intervento ha ulteriormente complicato la situazione, alimentando la discussione su ciò che è accaduto realmente riguardo al suo coinvolgimento e al ruolo ricoperto in eventi di grande rilievo. La polemica ha acceso i riflettori sulla gestione delle consulenze nel settore culturale e sulla trasparenza nella spesa pubblica, qualificando un episodio già controverso come un potenziale caso di cattiva gestione. In conclusione, la vicenda di Maria Rosaria Boccia continua a generare un acceso dibattito sul suo operato e sulla responsabilità delle istituzioni in materia di consulenze e spese pubbliche.

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