Giuseppe Conte, presidente del Movimento 5 Stelle, ha lanciato un allarme riguardo alla situazione della sanità in Italia, definendola un’emergenza nazionale. Nel suo post su Facebook, esprime preoccupazione per il governo di Giorgia Meloni, suggerendo che non ha compreso appieno la gravità della situazione. Secondo Conte, la Fondazione Gimbe ha denunciato che nella programmazione della manovra finanziaria mancano ben 19 miliardi di euro per garantire le misure necessarie. Prevede inoltre che, entro il 2027, il rapporto tra il Fondo Sanitario Nazionale e il PIL scenderà al ‘minimo storico’, sotto il 6%. Questo comporterebbe che le Regioni dovranno decidere se tagliare i servizi sanitari o aumentare le tasse.
Conte critica le scelte del governo, come l’annuncio di assunzioni di 10.000 infermieri indiani, mentre molti infermieri italiani, pagati poco, emigrano all’estero. Sottolinea che nel piano per il 2025 non è presente un piano straordinario per l’assunzione di medici e infermieri né l’abolizione del tetto di spesa per il personale. Inoltre, le indennità di specificità per il personale sanitario sembrano essere insufficienti.
Per affrontare questa crisi, Conte propone una “terapia d’urto”, chiedendo agli italiani di sollecitare un cambiamento nelle priorità del governo. Sostiene che non è necessaria una spesa di 39 miliardi per gli armamenti, ma piuttosto è urgente tassare gli extraprofitti dell’industria bellica, generati dalla guerra. La sua proposta è di utilizzare queste risorse per rafforzare il sistema sanitario, includendo il potenziamento dei pronto soccorso, la riduzione delle liste d’attesa, e l’aumento degli stipendi e delle indennità per medici e infermieri.
Conclude affermando che la vera emergenza del Paese è la salute dei cittadini, definendo il diritto alla salute come “in codice rosso”. Conte esorta quindi il governo a un’inversione di rotta per garantire un sistema sanitario efficace e sostenibile.