La Fondazione Santa Lucia di Roma cesserà di esistere come soggetto giuridico
La direzione della Fondazione Santa Lucia di Roma, nella lettera inviata ai dipendenti, comunica la decisione di cedere l’attività ad altro soggetto industriale attraverso una procedura pubblica e trasparente, decisa e vigilata dal Tribunale di Roma.
La causa della crisi della Fondazione risiede nell’insufficiente remunerazione delle prestazioni erogate negli anni, rispetto ai costi imposti dal rispetto dei requisiti di accreditamento. La Fondazione, in forza dell’accreditamento istituzionale, svolge prestazioni di neuroriabilitazione ospedaliera di alta specialità, codice 75, a favore di pazienti con severe lesioni del sistema nervoso, ma riceve una remunerazione pari a quella di strutture che svolgono attività di recupero e riabilitazione funzionale, codice 56.
La decisione di cedere l’attività è stata presa perché non è stato possibile trovare con la Regione Lazio un accordo transattivo per risolvere le divergenze degli ultimi 20 anni. Le ragioni del contenzioso sono state sempre basate sulla volontà di tutelare i livelli occupazionali e la qualità del lavoro di assistenza e di ricerca, che hanno richiesto costi rilevanti e il conseguente progressivo indebitamento della Fondazione.
Il ministro della Salute, Orazio Schillaci, ha dichiarato che il Santa Lucia è un’eccellenza nazionale che va salvaguardata e che il Governo si è fatto carico della crisi in corso, stanziando 11 milioni di euro per strutture di caratura nazionale.
La Regione Lazio ha espresso preoccupazione e disappunto per la decisione della Fondazione di procedere con la vendita, rischiando di non garantire i livelli occupazionali e l’attività di ricerca. La Regione ha richiesto alla proprietà di fare ricorso all’amministrazione straordinaria, strumento che ha come fine la salvaguardia della strategicità dell’azienda tutelando al massimo i livelli occupazionali e la qualità sino a oggi espressa.
I sindacati hanno espresso indignazione e hanno chiesto la riconvocazione del tavolo al Ministero delle Imprese e del Made in Italy, per evitare la vendita dell’azienda a privati. La Cgil, la Cisl, la Uil, la Fp Cgil, la Cisl Fp e la Uil FPL hanno anche indetto un presidio e una fiaccolata aperta ai cittadini e al territorio, per protestare contro la decisione della Fondazione Santa Lucia.