Il divieto di trivellazioni offshore nelle acque costiere degli Stati Uniti è una delle ultime misure di politica climatica adottate dall’amministrazione Biden, pochi giorni prima dell’entrata in carica di Donald Trump. Mentre Trump si era impegnato a potenziare la produzione di combustibili fossili, Biden ha firmato un’azione esecutiva che stoppa la concessione di nuovi giacimenti di petrolio e gas su 625 milioni di acri di oceano. Questa decisione blocca le trivellazioni lungo la costa orientale, il Golfo del Messico orientale, le coste di Washington, Oregon e California, e parti del Mare di Bering in Alaska.
Biden ha spiegato che il divieto è necessario per evitare danni irreversibili alle comunità costiere e che non è necessario per soddisfare il fabbisogno energetico del paese. Ha sottolineato che non si possono correre rischi. Il divieto, che non ha una data di scadenza, è basato sull’Outer Continental Shelf Lands Act del 1953, che consente ai presidenti di ritirare aree dal leasing minerario. Secondo una sentenza del 2019, i presidenti non possono annullare divieti precedenti, ma Trump aveva già usato questa legge per proteggere le acque della Florida nel 2020, creando un divieto che sarebbe scaduto nel 2032; ora, con la mossa di Biden, l’area sarà protetta indefinitamente.
Le reazioni sono state contrastanti. Mike Sommers, presidente dell’American Petroleum Institute, ha affermato che la decisione danneggerà la sicurezza energetica americana e dovrebbe essere annullata dal Congresso. Altri esperti suggeriscono che spetti alla Corte Suprema decidere sul futuro del divieto. Ron Neal, presidente del Comitato Offshore dell’Independent Petroleum Association of America, ha descritto la decisione come catastrofica e un attacco all’industria del petrolio e del gas.
Karoline Leavitt, portavoce di Trump, ha criticato la mossa definendola “vergognosa” e un tentativo di vendetta politica. Gli ambientalisti, al contrario, hanno accolto favorevolmente la decisione. Tuttavia, esperti come Tom Kloza non ritengono che il divieto avrà un impatto significativo sulla produzione di petrolio negli Stati Uniti, osservando che ci sono già molti impianti offshore operativi e che i nuovi progetti richiedono anni per diventare operativi. Kloza ha concluso affermando che non ci saranno impatti reali sull’offerta.