20 Settembre 2024

Sarà la Fondamenta per la Vita sul Pianeta Rosso?

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Un gruppo di scienziati dello Xinjiang Institute of Ecology and Geography dell’Accademia cinese delle Scienze ha scoperto un muschio desertico, la Syntrichia caninervis, capace di sopportare condizioni comparabili a quelle di Marte, inclusa la siccità, l’alta radiazione e temperature estremamente basse. Lo studio, pubblicato nella rivista The Innovation, evidenzia come questo “super muschio” riesca a riprendersi rapidamente da una disidratazione quasi totale. Originario di luoghi come il Tibet, il deserto californiano, il Medio Oriente e le regioni polari, il muschio ha dimostrato una sorprendente resilienza, rigenerandosi anche dopo aver trascorso cinque anni a -80 gradi Celsius e fino a 30 giorni a -196 gradi Celsius. Inoltre, ha sopportato esposizioni a radiazioni gamma, con dosi intorno ai 500Gy.

Il team di ricerca ha creato un ambiente che simula le condizioni marziane, replicando pressione, temperatura, gas e radiazione UV. In queste circostanze ostili, non solo il muschio è riuscito a sopravvivere, ma ha anche ricominciato a crescere in modo normale. Questa scoperta solleva interrogativi sul potenziale della Syntrichia caninervis come elemento fondamentale per la creazione di un ecosistema che possa sostenere la vita umana su Marte. Gli scienziati suggeriscono che il muschio potrebbe avere un ruolo vitale nella produzione di ossigeno, nella cattura del carbonio e nella fertilità del suolo, ponendo le basi per future colonie umane sul Pianeta rosso.

In particolare, il “super muschio” potrebbe facilitare i processi atmosferici, geologici ed ecologici necessari per il sostentamento di piante superiori e animali, contribuendo a creare nuovi ambienti abitabili favorevoli all’insediamento umano lungo termine. Queste scoperte offrono nuovi spunti per la ricerca nel campo della biologia astrobiologica e fortificano la speranza di un futuro in cui l’umanità possa vivere e prosperare su altri pianeti. La resilienza della Syntrichia caninervis potrebbe pertanto rappresentare un primo passo significativo verso la colonizzazione di Marte e l’esplorazione di forme di vita extraterrestre. In sintesi, questo muschio rappresenta una promettente branca della ricerca astrobiologica, evidenziando la possibilità di adattamento delle piante a condizioni estreme.

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