Il comizio di Giorgia Meloni è stato critico per la segretaria del Pd Elly Schlein, che ha descritto la destra come rinchiusa nel Palazzo e distante dalla realtà delle famiglie, che affrontano problemi di caro vita, salari bassi e pensioni insufficienti. Schlein ha affermato che Meloni si rivolge a una platea chiusa, limitandosi a ripetere slogan piuttosto che affrontare le reali sfide quotidiane dei cittadini. Francesco Boccia, del Pd, ha aggiunto che la propaganda di destra cerca nemici nel Pd, nei sindacati e tra i giovani manifestanti, per nascondere i fallimenti del governo, citando il taglio alla sanità pubblica che costringe molte persone a rinunciare a cure essenziali.
Il Pd ha denunciato anche la situazione dei giovani del partito, paragonando Meloni a una versione riuscita di un personaggio controverso, come Vannacci. Un’altra critica è stata rivolta alla relazione tra Meloni e il presidente argentino di destra, Milei, recentemente in Italia. Il Pd ha sottolineato l’ipocrisia di concedere la cittadinanza italiana a Milei, mentre non si mostrano altrettanta apertura nei confronti dei compagni di scuola dei propri figli.
Le opposizioni si sono concentrate anche sulla gestione della questione migranti e sulla difesa dei centri in Albania, definendo questa iniziativa come uno spreco di denaro pubblico. Riccardo Magi di +Europa ha immediatamente criticato Meloni, affermando che nemmeno nei regimi più autoritari si celebra un fallimento come fosse un successo. Ha accusato il governo di aver sprecato un miliardo di euro in strutture inutili, che violano la legge e i diritti europei, e ha chiesto scuse da parte della premier.
In sintesi, le critiche principali alle dichiarazioni di Meloni riguardano la mancata attenzione ai problemi reali dei cittadini, l’atteggiamento della destra verso le opposizioni e i giovani, e la gestione delle risorse pubbliche, in particolare in relazione ai migranti e alla sanità. Gli esponenti del Pd e di +Europa hanno messo in evidenza l’urgenza di affrontare questioni concrete invece di perpetuare la propaganda politica.