domenica, Ottobre 6, 2024
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Schlein: Un Milione e 300 Mila Firme Contro l’Autonomia

Alla recente assemblea nazionale del comitato referendario contro l’autonomia, la segretaria del Pd, Elly Schlein, ha ribadito la necessità di mantenere alta la tensione su questa complessa questione. Ha esortato alla mobilitazione per fermare una riforma che, a suo avviso, rischia di dividere ulteriormente un Paese già lacerato da fratture sociali ed economiche. Schlein ha evidenziato che è in gioco una visione di Italia in cui il destino di un individuo non dovrebbe essere determinato dal luogo di nascita o dalle condizioni familiari, contrariamente a quanto previsto dall’articolo 3 della Costituzione.

Ha critico anche l’operato del comitato incaricato di definire i Livelli essenziali di prestazione (Lep), accusandolo di perpetuare le disuguaglianze esistenti. Secondo Schlein, l’autonomia proposta dal governo rappresenta un grave rischio per la sanità pubblica e una manifestazione di una volontà di privatizzazione insidiosa da parte della destra. Essa ha messo in guardia contro il fatto che si creerebbe un sistema sanitario gestito in base al reddito delle persone anziché come diritto fondamentale.

La leader del Pd ha toccato anche il tema dell’elezione del nuovo giudice della Corte costituzionale, prevista per martedì. Ha condannato le recenti rivelazioni sui tentativi di influenzare questa elezione e ha affermato che la concezione proprietaria delle istituzioni repubblicane deve finire. Schlein ha rimarcato l’importanza di difendere le garanzie democratiche con la mobilitazione di tutti.

Nel concludere, ha richiamato alla memoria i referendum del 2011 sui beni comuni, in particolare sull’acqua pubblica e contro il nucleare, per sottolineare che l’interesse dei cittadini verso la cosa pubblica è vivo. Infine, ha criticato il governo e la maggioranza, denunciando come Fratelli d’Italia si faccia strumento degli interessi secessionisti della Lega attraverso un cinico baratto legato alla riforma del premierato, una questione su cui ritiene necessario mobilitarsi per evitare ulteriori danni al Paese.

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