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giovedì, 21 Novembre, 2024
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Sciopero dei lavoratori della scuola e università: “Oggi è solo l’inizio”

Siamo qui per dire no al taglio dei salari che vuole il governo e per chiedere politiche diverse nel welfare pubblico. Senza investimenti in scuola, sanità e nel futuro delle nuove generazioni, non c’è futuro per il nostro Paese. Così ha dichiarato il segretario generale della Cgil Roma e Lazio, Natale Di Cola, durante la manifestazione dei lavoratori di scuola e università davanti al Ministero dell’Istruzione, in occasione dello sciopero proclamato dalla Flc Cgil. Anche il segretario nazionale, Alessandro Rapezzi, ha evidenziato la necessità di stabilire delle priorità, enfatizzando che attualmente non si stanno facendo investimenti sufficienti nell’istruzione e nella ricerca, cruciali per il futuro del Paese e dei giovani. Di Cola ha sottolineato che numerose scuole sono chiuse oggi a Roma e nel Lazio, il che rende necessario continuare la mobilitazione.

Il segretario generale della Flc Cgil Roma e Lazio, Alessandro Tatarella, ha annunciato una mobilitazione permanente, precisando che la giornata di oggi rappresenta solo l’inizio verso lo sciopero generale programmato per il 29 novembre. Questa decisione è stata presa dopo un tentativo di conciliazione con il ministero, che non ha portato a risposte soddisfacenti riguardo le richieste, tra cui il rinnovo del contratto, per il quale non sono state allocate risorse adeguate per il triennio 2022-2024.

Durante la manifestazione, oltre ai docenti, erano presenti anche ricercatori con contratti a termine che chiedono lo scorrimento delle graduatorie e la stabilizzazione dei precari. Insieme alle bandiere della Flc Cgil, sventolavano anche quelle delle associazioni studentesche e universitarie, come Uds, Udu, Rete degli studenti medi e Link. Tra i partecipanti, alcuni indossavano costumi colorati, con una particolare rappresentazione di “dinosauri in mobilitazione contro l’estinzione della scuola pubblica”. Un cartello ironico ritraeva il volto del ministro su un meteorite. Tommaso Martelli, coordinatore nazionale dell’Unione degli Studenti, ha enfatizzato che la stabilizzazione dei docenti precari è essenziale per garantire continuità didattica e qualità dell’istruzione, richiamando allo sciopero degli studenti del 15 novembre scorso.

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