Sono 1,2 milioni le prestazioni sanitarie a rischio a causa dello sciopero nazionale di 24 ore dei medici, dirigenti sanitari, infermieri e professionisti della salute indetto per il 20 novembre. Secondo le sigle sindacali Anaao Assomed, Cimo-Fesmed e Nursing Up, che hanno indetto l’astensione e organizzato una manifestazione a Roma, sono a rischio tutti i servizi di assistenza, con 50mila esami radiografici, 15mila interventi chirurgici programmati e 100mila visite specialistiche. Saranno garantite le prestazioni d’urgenza.
Le motivazioni della protesta riguardano contratti di lavoro insufficienti, la mancata detassazione di una parte della retribuzione, e l’assenza di normative che attuino la depenalizzazione dell’atto medico. Le organizzazioni denunciano anche il ritardo nell’aumento dell’indennità di specificità infermieristica e la sua esclusione per le ostetriche, oltre alla carenza di assunzioni di personale, senza risorse dedicate. Ulteriori punti di discontento includono la mancanza di riforme per le cure ospedaliere e territoriali, la contrattualizzazione degli specializzandi e la richiesta di riconoscimento per il lavoro usurante.
Durante la manifestazione parteciperanno i leader delle associazioni sindacali, tra cui Pierino Di Silverio per Anaao Assomed, Guido Quici per Cimo-Fesmed e Antonio de Palma per Nursing Up. I sindacati hanno definito “deludente” la recente manovra finanziaria, notando una riduzione del finanziamento sanitario rispetto alle aspettative. Secondo Nursing Up, l’arrivo di infermieri stranieri rappresenta una misura temporanea che non affronta la mancanza di condizioni contrattuali dignitose per il personale italiano, il quale abbandona il sistema per mancanza di valorizzazione economica.
La manovra prevede incrementi modesti delle indennità per medici e infermieri nel 2025 e 2026, ma senza soddisfare le richieste sindacali. I medici liberi professionisti si oppongono a restrizioni sulle prescrizioni di farmaci e certificazioni per esenzioni. Il Ministro della Salute, Orazio Schillaci, ha dichiarato di essere disponibile al dialogo con i sindacati per affrontare le problematiche pendenti, inclusa la defiscalizzazione delle indennità e un piano di assunzioni nel Servizio Sanitario Nazionale.