Scoiattoli che mangiano arvicole al posto di cibi vegetali erano un fenomeno sconosciuto fino a recenti avvistamenti nella Bay Area, California. Questa scoperta, documentata da ricercatori delle università del Wisconsin-Eau Claire e della California e pubblicata nel Journal of Ethology, segna un cambiamento nella classificazione degli scoiattoli, ora considerati onnivori anziché solo granivori. Gli studiosi hanno osservato questa nuova dieta nel 2024, durante il Long-term Behavioral Ecology of California Ground Squirrels Project al Briones Regional Park, dove il 47% delle interazioni osservate tra giugno e luglio coinvolgeva la caccia a arvicole.
Jennifer E. Smith, prima autrice dello studio, ha sottolineato l’importanza di questa scoperta nel rivelare comportamenti inaspettati di animali familiari e la necessità di ulteriori ricerche sulla loro ecologia e storia naturale. I ricercatori hanno documentato vari comportamenti opportunistici degli scoiattoli, indipendentemente dall’età e dal sesso, durante il periodo di caccia che si è intensificato nelle prime due settimane di luglio, coincidente con l’apparizione di un gran numero di arvicole nel parco, segnalato dagli abitanti attraverso iNaturalist.
Questa flessibilità comportamentale suggerisce che gli scoiattoli di terra possano adattarsi alle variazioni di disponibilità di cibo, rendendoli capaci di prosperare in ambienti in rapido cambiamento, influenzati dalla presenza umana. Diverse specie, come procioni, coyotes e umani, dimostrano simili abilità di modificare le proprie strategie alimentari in relazione al contesto ambientale. Le future ricerche si concentreranno sull’analisi della diffusione della caccia tra gli scoiattoli, il modo in cui questi comportamenti vengono trasmessi dai genitori ai cuccioli e le loro implicazioni ecologiche.
Inoltre, gli studiosi intendono esplorare anche l’aspetto della riproduzione degli scoiattoli e come essa possa essersi evoluta rispetto a decenni passati. La scoperta di un comportamento carnivoro negli scoiattoli di terra pone interrogativi sul loro adattamento e sulle dinamiche ecologiche, aprendo la strada a nuove scoperte nell’ambito dell’ecologia comportamentale.