Halaesa Arconidea, oggi Tusa nel Messinese, è stata tra le prime città della Sicilia a sottomettersi ai Romani durante la Prima guerra punica, ottenendo in cambio vantaggi e privilegi significativi. Dopo la conquista di Siracusa, Halaesa è stata inclusa tra le cinque “civitates liberae et immunes”, che le consentivano di essere esente dalla decima sui prodotti agricoli destinati a Roma. Inoltre, la città aveva il diritto di eleggere il proprio Senato, magistrati e di applicare leggi locali. Questo le conferì un periodo di prosperità economica, diventando un’importante roccaforte commerciale, in particolare per i mercanti italici. È stata una delle quattro città siciliane a ricevere lo status di municipium prima della morte di Augusto, come attestato da un’iscrizione commemorativa.
Durante l’epoca imperiale, Halaesa continuò a prosperare e non poteva mancare l’esistenza di un impianto termale significativo. Recenti scavi condotti dall’Università di Palermo, in collaborazione con il Parco archeologico di Tindari e il Comune di Tusa, hanno riportato alla luce un’imponente struttura termale, tra le più estese dell’isola, che si estende per circa 800 metri quadrati. Gli scavi hanno rivelato due vani con pavimento a mosaico, un cortile con ali porticate e un complesso monumentale finora sconosciuto, composto da una rete di strade e un nuovo tratto di fortificazioni. Questi ritrovamenti permetteranno di ricostruire la planimetria urbanistica della città sia ellenistica che romana.
Domenico Targia, direttore del Parco archeologico di Tindari, ha sottolineato l’importanza di questi reperti e ha annunciato interventi di restauro e sicurezza per valorizzare la nuova scoperta. Inoltre, l’assessore ai Beni culturali, Francesco Paolo Scarpinato, ha definito l’impianto termale un unicum in Sicilia, grazie al suo ricco apparato decorativo e alle sue dimensioni imponenti.
Halaesa Arconidea fu fondata nel 403 a.C. su una collina che dominava la costa tirrenica e la valle del fiume Tusa. Nel 269 a.C., durante un periodo critico per la città, si consegnò spontaneamente a Gerone II, segnando così una fase decisiva della sua storia, che culminò con gli eventi della guerra punica.
