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domenica, 5 Gennaio, 2025
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Scoperta una proteina che rigenera il cuore: attiva i geni per la riparazione dei tessuti nei topi

È stata identificate una proteina in grado di riparare il cuore, scoperta nei pesci zebra, animali oggetto di ampio studio da parte dei genetisti. Questa proteina ha la capacità di risvegliare i geni responsabili della rigenerazione dei tessuti danneggiati del muscolo cardiaco, i quali in condizioni normali rimangono in uno stato latente. I risultati positivi di esperimenti condotti su topi presso l’Hubrecht Institute, diretto da Jeroen Bakkers, mostrano che non ci sono effetti collaterali, come l’ingrossamento del cuore. Le informazioni riguARDano la rivista Nature Cardiovascular Research.

A differenza degli esseri umani, le cellule del cuore dei pesci zebra possono rigenerarsi completamente entro 60 giorni. Questo potrebbe avere significative implicazioni per la salute umana. Bakkers sottolinea che lo studio dei pesci zebra, in confronto ad altre specie, potrebbe rivelare i meccanismi alla base della rigenerazione cardiaca, aprendo la strada a potenziali terapie per prevenire l’insufficienza cardiaca nell’uomo.

La proteina, denominata Hmga1, era nota per il suo ruolo nello sviluppo embrionale, ma non sembra funzionare nelle cellule adulte umane. Agisce come una “sveglia molecolare”, sbloccando la cromatina, la sostanza che compatta il DNA. Quando Hmga1 entra in azione, il pacchetto di DNA si dispiega e i geni vengono riattivati. Tuttavia, nella fase adulti, la proteina non viene prodotta dopo un attacco cardiaco, sebbene il gene che la controlla sia presente.

Nella ricerca su topi, condotta da Mara Bouwman, la proteina è stata applicata sul cuore danneggiato, stimolando le cellule muscolari a rigenerarsi. Bakkers evidenzia che questo lavoro crea una base per future terapie geniche finalizzate a risvegliare il potenziale rigenerativo del cuore umano. Tuttavia, c’è ancora molto da fare. È necessario perfezionare e testare ulteriormente la terapia prima di poterla applicare in ambito clinico. Il passo successivo consisterà nel verificare se la proteina ha effetto anche sulle cellule muscolari cardiache umane in coltura.

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