30 Settembre 2024

Scuola al via, tra le novità c’è anche “il concetto di Patria” in educazione civica

scuola ansa

Il futuro è qui: la campanella del nuovo anno scolastico suona tra novità attese e altre ancora in lavorazione. Tuttoscuola ha raggruppati gli otto cambiamenti principali che prenderanno avvio prossimamente

Scuola al via con il concetto di patria
Si parte con la nuova educazione civica, “con al centro il concetto di Patria”. Secondo una stima, saranno oltre 10 milioni le ore di lezione per questa materia che si svolgeranno nell’anno scolastico 2024-25. Poi il Capolavoro come “carta in più per la maturità 2025”. I maturandi avranno, infatti, l’opportunità di presentare all’esame un prodotto che considerino la loro opera migliore, se lo vorranno. L’altra novità riguarda il divieto dello smartphone in classe – anche per scopi didattici – per 4 milioni e mezzo di alunni del primo ciclo dalla scuola dell’infanzia alla terza media.

Nell’elenco non manca la partenza del “4+2”, la riforma degli istituti tecnici e professionali in collegamento con gli IST “che punta a porre rimedio al ‘mismatch’ tra domanda e offerta di lavoro”. Tra le novità compare poi la formazione incentivata degli insegnanti: “30 ore di formazione retribuita per i docenti che svolgono funzioni di supporto e di coordinamento”.

Riforme in arrivo quest’anno
Entrerà in vigore anche la riforma del Ministero dell’Istruzione: “con una girandola di direttori generali” e “nuovi Usr”. Sarà operativo, infine, il nuovo CSI (Consiglio superiore della pubblica istruzione) che ha rinnovato i suoi componenti.

Tra le altre riforme per cui bisognerà aspettare il prossimo anno scolastico compaiono: “il voto di condotta (con la relativa bocciatura se sotto il 6), i giudizi sintetici nella primaria e le lezioni extra di italiano per gli alunni stranieri neo arrivati o comunque con scarse competenze linguistiche di base in italiano”. Tuttoscuola stima che il potenziamento nella nostra lingua riguarderà “non più di 10 mila nel primo ciclo, pari al 6% degli alunni stranieri nati all’estero e al 2% del mezzo milione di alunni stranieri del primo ciclo”.

Infine c’è un’altra riforma che riguarda la “Commissione per revisionare le ‘Indicazioni nazionali’, ossia i documenti che fissano gli obiettivi di apprendimento per gli studenti”. Dei lavori per ora si sa poco, evidenzia Tuttoscuola, “ma le conseguenze potrebbero essere rilevanti”.

Note: la riforma del Ministero dell’Istruzione e il nuovo Consiglio superiore della pubblica istruzione entrano in vigore quest’anno mentre le altre riforme arrivano nel prossimo anno.

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