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giovedì, 21 Novembre, 2024
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Separazione delle carriere e test attitudinali: il conflitto con la magistratura prosegue

Negli ultimi trent’anni, la politica italiana ha vissuto continui attriti tra politica e magistratura, una realtà che si conferma anche nella fase attuale. La recente tensione è emersa principalmente dal tema dei migranti, in seguito alle misure adottate dal governo Meloni, contrapposte alle decisioni del Tribunale di Roma, che ha disposto il rientro in Italia di 12 migranti. Questa situazione si intreccia con il caso Open Arms, che coinvolge il vicepremier Matteo Salvini, già sotto processo a Palermo. Salvini ha denunciato un aumento della tensione tra le istituzioni, chiedendo maggiore calma da parte della magistratura.

Il panorama politico si complica ulteriormente con l’arrivo di 262 emendamenti alla Camera, per lo più presentati dalle opposizioni, mentre Fratelli d’Italia e Forza Italia non hanno contribuito. La Lega ha presentato alcuni emendamenti che si concentrano sul primato del diritto italiano rispetto a quello europeo riguardo ai migranti. A emergere è anche la riforma della separazione delle carriere in magistratura, considerata fondamentale dal governo, con l’obiettivo di approvarla entro dicembre.

La proposta di legge, attualmente in esame, mira a differenziare le carriere dei magistrati tra giudicanti e requirenti, modificando la Costituzione. La presidente della Corte di Cassazione ha sottolineato che i passaggi tra le due carriere sono molto rari. La riforma prevede anche la creazione di un’Alta Corte disciplinare e una modifica al Consiglio superiore della magistratura, che si dividerà in due organi distinti.

In risposta a tali progetti, l’Associazione nazionale magistrati ha espresso preoccupazione per la perdita di indipendenza della giurisdizione e il rischio di subordinazione al potere esecutivo. Altre misure in discussione riguardano le intercettazioni, con limiti imposti alla loro durata e pubblicità, mentre il ddl sui danni erariali introduce sanzioni per i magistrati colpevoli di ingiusta detenzione.

Infine, il governo sta considerando l’introduzione di test attitudinali per l’accesso in magistratura, suscitando polemiche riguardo a una possibile delegittimazione del corpo giudiziario. È in corso anche la proposta di istituire una Giornata nazionale per le vittime di errori giudiziari, insieme a normative relative all’uso dell’intelligenza artificiale negli atti giuridici.

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