Trenta giorni dopo l’omicidio di Sharon Verzeni arriva la svolta. Nella notte i carabinieri di Bergamo hanno fermato Moussa Sangare, un 31enne cittadino italiano di origini maliane che ha reso “piena confessione”. L’uomo, disoccupato, è stato identificato dai sistemi di videosorveglianza mentre si trovava a bordo di una bicicletta e si allontanava rapidamente dalla scena del crimine in via Castegnate.
Omicidio senza movente
Il presunto assassino di Sharon l’avrebbe uccisa in un’azione estemporanea senza apparentemente motivi. L’aggressione non sarebbe quindi collegata a un tentativo di rapina o a un altro motivo. Il 31enne, con diversi precedenti, secondo quanto si apprende, sarebbe affetto da alcune fragilità psichiche.