20 Settembre 2024

“Si propaga ma non induce patologie più gravi”

Un nuovo studio italiano inviato a Lancet Infectious Diseases, sebbene non ancora pubblicato, completa la profilazione genetica del lignaggio emergente di Mpox, noto come Clade 1b. Questo nuovo ceppo evolve più rapidamente rispetto al clade principale 1a, ma presenta un tasso di mortalità inferiore. La sua diffusione non si è limitata alla Repubblica Democratica del Congo, estendendosi a paesi come Kenya e Uganda, oltre a casi recenti in Svezia e Tailandia. Nonostante ciò, non ha sostituito il ceppo ancestrale, suggerendo che la diffusione del Clade 1b può essere controllata, sebbene sia necessario agire rapidamente per evitarne l’ulteriore espansione.

L’epidemiologo Massimo Ciccozzi, coautore dello studio, ha analizzato la composizione genetica del Clade 1b, evidenziando che tutti i genomi di questo lignaggio condividono un antenato comune distante da quelli del Clade 1a. Questa evoluzione più rapida conferisce al Clade 1b una “maggiore fitness”, facilitando la sua diffusione oltre i confini africani. Tuttavia, il Clade 1b non ha ancora soppiantato il lignaggio ancestrale, che è adatto all’ambiente e all’ospite e muta meno frequentemente.

Di fronte a queste sfide, è cruciale implementare strategie di prevenzione e monitoraggio. Un contenimento adeguato potrebbe ostacolare l’evoluzione del Clade 1b, mentre un’espansione incontrollata rischierebbe di complicare la gestione della malattia. I ricercatori sottolineano l’importanza del monitoraggio genomico per comprendere la variabilità genetica e per sviluppare modelli predittivi. L’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) ha lanciato un Piano strategico per fermare la trasmissione del vaiolo delle scimmie, basato sulla cooperazione globale e regionale, con un finanziamento previsto di 135 milioni di dollari. Questo piano include strategie per la sorveglianza, la prevenzione e la risposta, la promozione della ricerca e dell’accesso a test e vaccini, e il coinvolgimento attivo delle comunità.

Il Direttore generale dell’OMS, Tedros Adhanom Ghebreyesus, ha dichiarato che i focolai di vaiolo delle scimmie possono essere controllati con un’azione coordinata tra agenzie internazionali e locali. È essenziale un approccio integrato che coinvolga tutti gli attori, dalla società civile ai ricercatori, per affrontare con successo questa emergenza sanitaria.

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