Giuseppe Conte non intende assumere un ruolo di avvocato difensore in questa fase. A seguito della richiesta formale di Beppe Grillo di ripetere le votazioni della consultazione online appena conclusa riguardante le modifiche statutarie, gli organi collegiali del Movimento 5 Stelle si riuniranno per decidere un nuovo ricorso al voto degli iscritti, includendo questioni relative a Grillo stesso. Conte si propone di interpretare la volontà della comunità, in contrasto con l’approccio di Grillo, che sembra sfidare l’intero movimento attraverso la sua richiesta che potrebbe compromettere il quorum necessario.
Secondo fonti parlamentari, Conte ha accolto con serenità la decisione di Grillo, ritenendo che gli iscritti desiderino un cambiamento. Tuttavia, alcuni esponenti del Movimento vedono la mossa di Grillo come un tentativo di sabotare il processo democratico in atto. Grillo ha invocato la sua prerogativa di richiedere il voto, ma ci sono dubbi sulla sua capacità di influenzare la situazione a suo favore.
Un esponente pentastellato ha definito la strategia di Grillo come una “strategia Vietcong”, suggerendo che potrebbe andare a sbattere contro la tradizione collegiale del Movimento. Danilo Toninelli ha anticipato che ci sarà un’azione legale per salvaguardare il simbolo del Movimento, affermando che il legittimo proprietario del simbolo intenede riprenderlo. L’ex ministro ha esortato gli iscritti delusi a non esprimere disinteresse, rilevando che il loro voto sarà decisivo nel nuovo scrutinio.
Le recenti deliberazioni dell’assemblea Nova hanno già annunciato cambiamenti significativi, come l’abolizione del limite dei due mandati e la rimozione della figura del garante. Pertanto, dovrà avvenire un nuovo voto anche su queste questioni, oltre alla stesura del nuovo statuto basato sulla consultazione online. La maggioranza degli iscritti dovrà superare il quorum previsto.
Grillo potrebbe anche mobilitare i suoi seguaci per boycotare il processo di voto, mentre alcuni esperti, come Lorenzo Borrè, avvertono della possibilità di azioni legali che potrebbero ostacolare la revisione statutaria. Tuttavia, nel Movimento c’è una forte convinzione che il processo democratico proseguirà, nonostante le tensioni interne.