Gli italiani, noti per la loro attitudine al risparmio, nonostante l’inflazione persistente, riescono ancora in larga misura a mettere da parte qualche soldo. Secondo un rapporto di Acri-IPSOS, metà degli italiani riesce a risparmiare a fine mese, ma la maggior parte di loro tende a conservare la liquidità piuttosto che investire. Solo un terzo degli italiani con risparmi decide di investire, evidenziando una preferenza per la sicurezza finanziaria. Questo comportamento rispecchia una storica inclinazione alla parsimonia, incoraggiata anche dalla politica nel corso del tempo. Recentemente, tuttavia, si osservano segnali di cambiamento, come il successo dei BTP destinati al pubblico, ma l’ottimismo verso gli investimenti è ancora scarso.
Il paradosso della parsimonia, formulato dall’economista John Maynard Keynes, mette in guardia sul rischio che un aumento generalizzato della messa da parte di denaro possa aggravare una crisi economica. La logica di Keynes suggerisce che in tempi di difficoltà sia fondamentale stimolare la spesa per alimentare l’economia. La frenata dei consumi, scaturita da una maggiore propensione al risparmio, si traduce in un calo della domanda aggregata, minacciando la produzione e l’occupazione nelle aziende.
Recentemente, il Governo italiano ha adottato misure di taglio dei bonus e degli incentivi fiscali, suggerendo di risparmiare piuttosto che investire. Tuttavia, questa strategia potrebbe portare a un rallentamento dei consumi e a ripercussioni negative su vari aspetti economici e sociali. Il tasso di crescita del PIL previsto per il 2024 è del 0,9%, con un incremento leggero del 1,1% nel 2025, mentre l’inflazione è stimata all’1,6%. Questi dati riflettono già una produzione in crisi e preoccupazioni sul mercato del lavoro.
Il risparmio individuale è essenziale in un contesto di incertezza economica, ma persistere in tale tendenza senza stimolare la spesa potrebbe ostacolare la crescita a lungo termine. Si impone quindi al Governo di attuare politiche fiscali mirate e aumentare la spesa pubblica per mitigare gli effetti deleteri del paradosso della parsimonia, poiché, attualmente, l’approccio scelto tende a frenare invece di stimolare l’economia.