20 Settembre 2024

Siamo davvero diventati stupidi? La responsabilità del politicamente corretto

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Negli ultimi decenni, il pensiero critico e un sapere solido e aperto sembrano essere diventati rari nelle società industrializzate, persino tra i laureati. Questo fenomeno è stato esaminato dal filosofo ed epistemologo italiano Armando Massarenti nel suo libro “Come siamo diventati stupidi. Una immodesta proposta per tornare intelligenti”. Secondo Massarenti, uno dei principali fattori che ha contribuito a questa situazione è il “politicamente corretto”, che, insieme a Internet, ha potuto offuscare la nostra intelligenza.

Dal 2004, si è osservata un’inversione del noto “effetto Flynn”, che tradizionalmente misura l’intelligenza e che aveva mostrato un incremento costante per oltre un secolo. Questo cambiamento provoca interrogativi su ciò che è accaduto nella nostra cultura. L’avvento di Internet ha amplificato fenomeni di polarizzazione, tribalismo ed esibizionismo morale, creando ambienti in cui il dibattito critico viene compromesso.

Inoltre, nelle università americane, si assiste a un conflitto tra censori di destra e di sinistra, che influiscono negativamente anche sul contesto europeo. Questo scontro ha un costo significativo per la civiltà, in quanto mina i fondamenti del liberalismo politico e la capacità di sviluppare un pensiero autonomo e critico. Massarenti suggerisce che, per contrastare questa tendenza, è fondamentale riscoprire e valorizzare il dibattito aperto e la libertà di espressione, entrambi elementi essenziali per un pensiero veramente intelligente.

Massarenti invita a riflettere su come la società possa recuperare la propria intelligenza collettiva. Propone l’importanza di affrontare le sfide del “politicamente corretto” e delle limitazioni imposte dai social media, incoraggiando un dialogo che trascenda le divisioni e promuova un pensiero critico libero. In questo modo, si spera di ristabilire il valore del sapere e della libera espressione, che sono essenziali per il progresso sociale e culturale.

In conclusione, la questione dell’intelligenza nella società contemporanea è complessa e richiede uno sforzo concertato per rivitalizzare il pensiero critico, fondamentale per il futuro delle democrazie e della società in generale.

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