Jannik Sinner si trova nuovamente al centro di polemiche e controversie. In un anno in cui è entrato nell’élite del tennis, il giovane tennista ha dovuto affrontare una serie di sfide, tra cui infortuni e assenze significative, come il torneo di Roma e le Olimpiadi. Recentemente, la situazione è ulteriormente complicata dalla questione doping, legata alla positività al clostebol e dalla decisione dell’Itia di non squalificarlo, che ha suscitato reazioni dalla Wada, portando a un reclamo al Tas di Losanna. L’attesa per la sentenza è diventata snervante, e le opinioni sul futuro di Sinner si dividono tra chi è sicuro della sua innocenza e chi nutre dubbi.
Oltre alla questione doping, Sinner ha recentemente affrontato critiche riguardo alle sue scelte professionali. Una delle critiche più rilevanti è giunta da Rennae Stubbs, ex tennista, che ha commentato alcune dichiarazioni di Sinner relative a un torneo di esibizione in Arabia Saudita, dal quale ha guadagnato oltre 5 milioni di euro. Sinner ha affermato di non aver scelto di partecipare al torneo per motivi economici, suscitando così polemiche. Stubbs, in un’intervista, ha accusato il tennista di voler apparire “politicamente corretto”, paragonandolo a Roger Federer, che ha avuto un approccio differente riguardo alla comunicazione delle sue scelte.
Stubbs ha sottolineato che Sinner avrebbe dovuto essere più diretto riguardo ai propri motivi per partecipare al torneo, richiamando l’esempio del suo rivale Carlos Alcaraz, che ha dichiarato pubblicamente di essere andato in Arabia Saudita per i soldi. La Stubbs ha esortato Sinner ad affrontare la questione con sincerità e a non nascondere la verità.
In sintesi, Sinner sembra abituato a essere al centro dell’attenzione e delle critiche, un aspetto intrinseco alla sua posizione di numero 1 al mondo. Mentre si attende un verdetto sulla questione doping, le polemiche riguardo alle sue scelte professionali continuano a suscitare discussioni, evidenziando le sfide che comporta la sua crescente notorietà nel mondo del tennis.
