Il ministro ha commentato con fermezza il caso di Jannik Sinner riguardo al Clostebol, sostenendo che l’atleta ha dimostrato la sua innocenza. Ha evidenziato come l’organismo antidoping del sistema tennistico abbia già certificato la sua posizione, auspicando che anche la Wada, nonostante le questioni formali, giunga alle stesse conclusioni, poiché ritiene Sinner di una “trasparenza cristallina”. Il ministro ha rimarcato la scelta di Sinner di allontanare persone che avevano tradito la sua fiducia e ha sottolineato che la sostanza trovata era presente in quantità infinitesimale, senza effetti significativi. Ha espresso fiducia nel fatto che tutte queste circostanze saranno tenute in considerazione nella valutazione finale.
In merito alla squalifica della squadra di pallanuoto italiana, il ministro ha ritenuto che il comportamento degli atleti fosse giustificato. Pur mantenendo un tono sobrio, ha osservato che gli atleti si sono limitati a una protesta civile e corretta. Ha criticato alcuni organismi internazionali per la loro incapacità di comprendere lo stato d’animo di atleti che lavorano duramente per anni per raggiungere un obiettivo, compromesso a causa di un errore riconosciuto. Secondo il ministro, il comportamento degli atleti non è stato violento, ma piuttosto fermo e di protesta. Ha affermato che la protesta deve sempre essere rispettata, soprattutto quando si attiene alle regole del gioco. Il ministro ha concluso con una nota di comprensione per le emozioni e le frustrazioni degli atleti, sottolineando l’importanza del rispetto e della giustizia nel contesto sportivo.