Dopo la vittoria agli US Open, Jannik Sinner si concede un periodo di riposo per recuperare le energie, considerando il lungo mese e mezzo di competizioni a cui ha partecipato dal suo ritorno in campo a Montreal. Tuttavia, il tennista altoatesino si trova nel mezzo di una controversia legata a un caso di doping che ha attirato l’attenzione dei media e delle autorità del tennis. Sebbene Sinner sia stato assolto dalla ITIA (International Tennis Integrity Agency), continua ad essere oggetto di critiche e accuse da parte di colleghi, tra cui il noto tennista australiano Nick Kyrgios.
Recentemente, è stata Lindsey Davenport, ex numero 1 WTA, a sollevare dubbi sulla gestione del caso di Sinner. Davenport, vincitrice di tre titoli del Grande Slam e di una medaglia d’oro olimpica, ha espresso il suo disappunto riguardo alla clemenza mostrata nei confronti dell’italiano, sottolineando che la situazione solleva interrogativi sull’equità delle decisioni. In particolare, ha chiesto perché Sinner abbia potuto competere durante tutto l’anno, suggerendo che ci sia una disparità di trattamento nel circuito, dove non tutti i giocatori sono soggetti alle stesse regole e conseguenze.
Sebbene Davenport non abbia preso di mira Sinner personalmente, le sue critiche si concentrano sul sistema di gestione dei casi di doping nel tennis, evidenziando come i giocatori con posizioni più basse in classifica possano essere penalizzati in modo diverso, a causa della disparità economica. La Davenport ha constatato che, grazie alla disponibilità economica, alcuni tennisti possono permettersi di ingaggiare avvocati di alto livello per difendersi, creando un’ulteriore ingiustizia nel sistema.
Questa situazione richiama anche le osservazioni di Flavia Pennetta, che, similmente a Kyrgios, ha criticato il sistema, evidenziando problematiche simili e l’ineguaglianza che esiste nel trattamento dei giocatori. La questione rimane attuale e attende ulteriori sviluppi, in particolare quando la WADA (World Anti-Doping Agency) avrà la possibilità di presentare eventuali ricorsi, lasciando aperti molti interrogativi sul futuro di Sinner e sul sistema tennis in generale.