Per Jannik Sinner, i giorni recenti sono stati di relax e libertà, dopo un periodo intenso di pressione e ansia dovuto a accuse di doping che hanno pesato sulla sua carriera. Dopo la vittoria agli US Open, Sinner ha preso parte a eventi come la Coppa Davis e la Milano Fashion Week, godendosi finalmente un po’ di normalità. Nonostante l’assoluzione totale dall’Itia che gli ha restituito serenità, ha dovuto affrontare le critiche e le offese, come quelle da parte di Kyrgios, il quale ha attaccato anche Anna Kalinskaya nei social media. Ora Sinner attende il 30 settembre, giorno entro il quale la Wada ha tempo per presentare ricorso; tuttavia, si spera che la situazione si chiuda senza ulteriori complicazioni.
La storia di Sinner è stata paragonata a quella di Filippo Magnini, ex nuotatore che ha affrontato un calvario durato anni a causa di una squalifica per doping. A differenza di Sinner, Magnini ha dovuto lottare duramente per la sua innocenza, subendo anni di sofferenza. Ha raccontato di aver pianto quotidianamente per tre anni e di come la situazione lo abbia portato a perdere peso e a vivere un incubo. Fortunatamente, grazie alla sua situazione economica favorevole, ha potuto permettersi una difesa legale di alto livello.
Magnini ha espresso solidarietà per Sinner, sottolineando che entrambi non avevano meritato tali accuse e che gli atleti dovrebbero sempre essere garantiti il diritto a una difesa equa e veloce. La sua esperienza è stata profondamente traumatica, mentre Sinner è riuscito a ottenere un’assoluzione quasi immediata, grazie anche al supporto della sua federazione. Le sue parole mettono in evidenza l’importanza di una giustizia tempestiva e la dignità degli sportivi, vittime di accuse infondate. Sinner, nonostante le turbulenze, è ora in una posizione migliore e può concentrarsi sul futuro, mentre Magnini si batte per far riconoscere il diritto a tutti gli sportivi di avere una giustizia giusta ed equa.
