Un nuovo test diagnostico, basato su un semplice prelievo di sangue, offre la possibilità di diagnosticare la SLA (sclerosi laterale amiotrofica) con un’accuratezza del 98%. Pubblicato sulla rivista Brain Communications, questo esame mira a migliorare la tempestività e la precisione della diagnosi, che attualmente può richiedere fino a 12 mesi, durante i quali i pazienti possono subire un rapido deterioramento della salute. La SLA provoca la degenerazione dei neuroni che controllano i muscoli volontari, portando a paralisi e difficoltà nei movimenti. La diagnosi attuale presenta un’alta percentuale di errori, che può arrivare fino al 68%, complicando ulteriormente il trattamento e limitando le possibilità di intervento tempestivo.
Il nuovo test si basa sull’analisi dei microRNA, piccole sequenze di acidi nucleici rilasciate dal cervello e dal sistema nervoso. Queste molecole funzionano come una “impronta digitale” della SLA, permettendo di distinguere i pazienti affetti dalla malattia da individui sani o da chi presenta condizioni simili. I ricercatori hanno identificato otto sequenze specifiche di microRNA, dimostrando che il test è altamente sensibile e specifico. Questa innovazione potrebbe ridurre drasticamente i tempi di attesa e consentire diagnosi più rapide, consentendo ai medici di iniziare tempestivamente un monitoraggio e trattamenti personalizzati.
Il professor Paul Alan Cox, direttore del Brain Chemistry Labs, ha evidenziato come il test potrebbe diventare un importante strumento diagnostico per i neurologi. Attualmente, i ricercatori hanno completato tre studi di validazione coinvolgendo 471 pazienti, confermando l’efficacia del test nel identificare la SLA anche nelle fasi iniziali della malattia. L’obiettivo è rendere disponibile questo test entro 18-24 mesi.
In futuro, il test potrebbe anche monitorare la progressione della malattia, permettendo ai medici di adattare i trattamenti alle specifiche esigenze del paziente. Potrebbe anche distinguere la SLA da altre malattie neurodegenerative con sintomi simili, riducendo i margini di errore diagnostico. Questa innovazione rappresenta una speranza concreta per i pazienti e le loro famiglie, poiché una diagnosi precoce è cruciale per ottimizzare i trattamenti disponibili e migliorare la qualità della vita.