Sono state ricostruite false fatturazioni per un totale di 1,3 miliardi di euro nell’ambito di un’inchiesta che ha messo in luce un sistema criminale attivo tra Milano e Palermo, legato alle ‘frodi carosello’ e che coinvolge mafia e camorra. Nell’operazione ‘Moby Dick’, sono state emesse 43 misure di custodia cautelare, di cui 4 interdittive. Tra gli indagati, 7 hanno ricevuto un mandato di arresto europeo, mentre quattro di essi sono stati rintracciati in Repubblica Ceca, Olanda, Spagna e Bulgaria.
È stato eseguito un sequestro preventivo di beni, valori e denaro per oltre 520 milioni di euro, corrispondente all’Iva evasa, che ha una natura preventiva. Inoltre, sono stati sequestrati complessi immobiliari a Cefalù e in altre località italiane per un valore complessivo superiore a 10 milioni di euro. Secondo gli investigatori, il denaro ricavato dalla frode avrebbe alimentato conflitti tra clan mafiosi e camorristi.
Le indagini attualmente in corso comprendono oltre 160 perquisizioni in 30 province italiane, in cui si sta cercando denaro contante nascosto. Sono coinvolte circa 200 persone fisiche e oltre 400 società, molte delle quali accusate di illeciti amministrativi. Le operazioni di perquisizione e sequestro si estendono anche a diversi paesi dell’Unione Europea e oltre, inclusi Spagna, Lussemburgo, Repubblica Ceca, Slovacchia, Croazia, Bulgaria, Cipro, Olanda e persino nazioni extra UE come la Svizzera e gli Emirati Arabi.
L’indagine si concentra su una frode carosello intracomunitaria nell’ambito del commercio di prodotti elettronici e informatici, coinvolgendo esponenti mafiosi che hanno portato denaro sporco, utilizzato poi nel riciclaggio. Le frodi carosello si avvalgono di società “cartiere” che comprano prodotti senza Iva tramite transazioni intracomunitarie, per poi rivenderli a prezzi inferiori applicando l’Iva sulla vendita, ma senza versarla all’Erario.
Il sistema prevede vari passaggi nelle vendite, creando complicati percorsi commerciali che rendono difficile l’identificazione delle operazioni fraudolente. La frode ha coinvolto 269 missing traders, 55 buffer, 28 società broker e 52 conduit, generando in totale false fatture per un valore di 1,3 miliardi di euro nel quadriennio 2020-2023, comportando perdite significative per l’Unione Europea.