Un giovane di 25 anni è riuscito a identificare il ladro che lo aveva derubato, recuperare il suo smartphone e far arrestare il responsabile. Il furto era avvenuto all’inizio di ottobre, quando il giovane era stato avvicinato da tre ragazzi di origine nordafricana. Tra di essi, uno era armato di coltello e ha costretto la vittima a consegnare il cellulare, il portafogli e uno zaino contenente un computer portatile. Dopo aver sporto denuncia, il 25enne ha deciso di accedere al cloud del suo account per cercare di recuperare i dati e le informazioni presenti nel suo smartphone.
Durante questa operazione, sorprendentemente, ha trovato delle fotografie a lui sconosciute. Scorrendo le immagini, è riuscito a riconoscere il volto del rapinatore. Questo ha permesso di identificare il ladro come un ragazzo di 19 anni. I militari, informati dalla vittima, sono riusciti a rintracciare il sospetto, che aveva ancora con sé il cellulare rubato. Durante l’arresto, è stato trovato anche in possesso di 11 grammi di hashish.
Le forze dell’ordine hanno avviato un’indagine per identificare anche gli altri due complici coinvolti nel furto. La pronta reazione della vittima e la sua capacità di riconoscere il rapinatore attraverso le foto caricate nel cloud sono state determinanti per ottenere giustizia e recuperare quanto rubato. Questo caso evidenzia l’importanza delle tecnologie moderne e dei servizi di archiviazione nel cloud, non solo per la conservazione dei dati, ma anche come possibile strumento di identificazione in situazioni di furto o crimine.
Il recupero dello smartphone e l’arresto di uno degli autori del reato possono anche fungere da deterrente per altri potenziali criminali, dimostrando che le vittime possono utilizzare risorse tecnologiche per collaborare con le forze dell’ordine. L’indagine è ancora in corso, e ci si aspetta che ulteriori sviluppi possano portare all’arresto degli altri due autori coinvolti nella rapina, chiudendo così un episodio che ha sconvolto la vita del giovane derubato.
