Undici operatori del Soccorso Alpino sono bloccati in un rifugio a Campo Imperatore, a circa 2.100 metri sul Gran Sasso, mentre tentano di recuperare due alpinisti emiliani dispersi in montagna, Luca Perazzini e Cristian Gualdi, di 42 e 48 anni. I soccorsi sono sospesi da oltre 48 ore a causa di avverse condizioni meteorologiche e al guasto della funivia, che impedisce anche il rientro a valle. I disperati hanno passato due notti all’aperto a quota 2700 metri, nel canalone Valle dell’Inferno, dopo un incidente avvenuto mentre cercavano di raggiungere il Corno Grande. L’uno è ferito e, nel frattempo, il loro rischio maggiore è l’ipotermia. I familiari dei due uomini sono arrivati in Abruzzo in attesa di notizie.
Ieri le avverse condizioni meteo avevano fermato le squadre dei volontari e dei finanzieri del Sagf dall’intervenire in elicottero. Le squadre, pur partendo da terra, hanno dovuto interrompere le ricerche. Oggi, una squadra del Soccorso Alpino è rimasta in quota tutta la notte in attesa di un miglioramento meteorologico, ma forti raffiche di vento e neve hanno reso impossibile il loro avvicinamento. La situazione sul Gran Sasso è complessa, aggravata dai recenti accumuli di neve. A causa della chiusura degli impianti di risalita a Campo Imperatore per venti che raggiungevano i 100 km/h, i soccorritori non possono intervenire.
Filippo Sacchetti, sindaco di Santarcangelo di Romagna, esprime sostegno alle famiglie in ansia per i due alpinisti e conferma che, inizialmente, i telefoni dei dispersi erano raggiungibili, ma ora non c’è più alcun contatto. La comunità sta vivendo momenti di angoscia e si nutre di speranza. La situazione è critica: forti venti da sud-est portano temperature intorno ai -5°C e forti precipitazioni temporalesche fino a 1500 metri. Anche la città dell’Aquila sta subendo intensi eventi nevosi. La comunità e le autorità continuano a monitorare la situazione, aspettando un miglioramento delle condizioni per poter riprendere le ricerche in sicurezza.