sabato, Ottobre 5, 2024
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Spesi 123 miliardi per migliorare l’efficienza solo del 4% degli immobili

Negli ultimi due anni, le misure restrittive hanno attenuato l’impatto finanziario del Super Ecobonus 110% sui conti pubblici italiani, ma fino al 31 agosto, il governo ha speso quasi 123 miliardi di euro. Dal luglio 2020, quasi 500.000 immobili hanno usufruito di questo incentivo, che ha avuto un impatto limitato, interessando solo il 4% degli edifici residenziali, che sono circa 12,2 milioni in Italia. Questa situazione suscita preoccupazioni, soprattutto considerando i sacrifici economici richiesti per la prossima legge di bilancio.

Critici del Superbonus sostengono che, sebbene l’agevolazione abbia migliorato l’efficienza energetica, ha principalmente avvantaggiato i proprietari con redditi più elevati, trascurando le famiglie meno abbienti che vivono in abitazioni necessitanti di ristrutturazioni. Le evidenze riguardo all’impatto ambientale dell’incentivo sono deludenti; la riduzione delle emissioni di CO2 sarebbe contenuta, e alcuni esperti ritengono che il potenziale per miglioramenti sarebbe stato maggiore se si fosse incentivato l’uso di sistemi di riscaldamento elettrici più efficienti, sostituendo il gas-metano.

Il sostegno politico per il Superbonus si fonda sull’argomento che non si debba considerare solo la spesa statale, ma anche i benefici economici generati, come l’aumento del gettito fiscale e dell’occupazione. Tuttavia, secondo la CGIA, se i fondi fossero stati investiti nella demolizione e ricostruzione di alloggi pubblici, sarebbe stata raggiunta una giustizia sociale, sostituendo solo una frazione delle abitazioni private.

A livello regionale, il Veneto ha registrato il maggior numero di interventi, mentre il Mezzogiorno mostra basse percentuali di utilizzo del Superbonus, con alcune regioni che non superano il 3% di edifici residenziali coinvolti. Il costo medio per intervento è stato di circa 247.800 euro, con picchi significativi in Valle d’Aosta, Basilicata e Liguria. In confronto, il Veneto ha il costo medio più basso.

In sintesi, mentre il Superbonus ha portato a ingenti spese, il suo impatto positivo sulle famiglie meno abbienti e sull’ambiente è rimasto limitato.

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