23 Settembre 2024

Spillback: Un Nuovo Volto del Vaiolo delle Scimmie

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Il “vaiolo delle scimmie”, sebbene il nome suggerisca un legame con gli animali, ha mostrato di avere una connessione sempre più diretta con l’essere umano e le sue dinamiche sociali. Il dottor Antonio Lavazza dell’Istituto Zooprofilattico Sperimentale del Lazio e della Toscana (Izsler) spiega che, tra i fenomeni osservabili in questa epidemia, vi è lo “spillback”. Questo termine si riferisce al passaggio del patogeno dagli esseri umani agli animali.

Inizialmente, il vaiolo delle scimmie era visto come una malattia degli animali, particolarmente associato a primati e roditori. Tuttavia, con l’aumento dei casi tra l’umanità, è emerso che il virus può adattarsi e persistere negli esseri umani, creando una tensione nei rapporti tra diverse specie. Quando il virus viene trasmesso dagli esseri umani agli animali, si genera un nuovo ciclo di trasmissione, complicando gli sforzi per controllarlo e per prevenire future epidemie.

Il dottor Lavazza sottolinea che, sebbene il vaiolo delle scimmie fosse precedentemente considerato una malattia rara, la sua incidenza è aumentata, spingendo a riflessioni approfondite sulle interazioni tra uomo e animali. Gli spillback possono avvenire in modo sorprendentemente robusto, specialmente in situazioni in cui gli animali condividono gli stessi habitat degli esseri umani o quando sono esposti a individui infetti. Questa dinamica non è unica per il vaiolo delle scimmie; si tratta di un fenomeno osservato anche per altre malattie zoonotiche.

La attribuzione del termine “vaiolo delle scimmie” è stata quindi inadeguata, poiché il virus ha dimostrato di essere capace di stabilirsi e diffondersi fra le popolazioni umane, con il rischio di tornare agli animali, dando origine a nuove ondate di infezione. Gli scienziati e i professionisti della salute pubblica stanno quindi lavorando per comprendere meglio queste interazioni e per sviluppare strategie preventive più efficaci.

In sintesi, il vaiolo delle scimmie illustra non solo la complessità della salute pubblica, ma anche la necessità di un approccio One Health, che solidifichi il legame tra salute umana, salute animale e salute ambientale, garantendo un monitoraggio attento e una collaborazione tra le diverse discipline.

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