Pesante sanzione della Federcalcio contro il tentativo di corruzione legato alle scommesse nel calcio italiano. La Figc ha inflitto due anni di squalifica a Luigi Catanoso, arbitro della sezione di Reggio Calabria, in una vicenda che riporta l’attenzione sulle problematiche relative alle scommesse. La decisione è arrivata dal Tribunale Federale Nazionale a seguito di un presunto giro di scommesse e tentativi di influenzare i risultati delle partite.
Il caso è emerso dopo che un collega di Catanoso, Milone, denunciò un contatto avvenuto il 17 agosto. In quella data, Catanoso ha cercato di ottenere informazioni su ammonizioni, rigori e la squadra che avrebbe segnato per prima nella partita Empoli-Lazio di Primavera 1, per la quale Milone era stato designato. In cambio delle informazioni, utili per vincere scommesse, Catanoso avrebbe offerto tremila euro, ma Milone ha rifiutato e denunciato l’incidente al designatore Ciampi e alla Procura Federale.
La partita in questione, alla fine, non fu arbitrata da Milone, ma l’indagine ha portato alla sospensione di Catanoso, che ora non potrà più arbitrale per due anni. Questa è una nuova vicenda che coinvolge il calcio e le scommesse, sebbene Catanoso non sia nuovo a inchieste di questo tipo. In passato era già stato osservato per un infortunio sospetto che aveva causato la sospensione di una partita che stava arbitrando. Inoltre, un flusso anomalo di scommesse relative a partite in cui era coinvolto portò ad un’indagine, ma in quel caso non furono trovate prove sufficienti.
La testimonianza di Milone si è rivelata cruciale per giustificare la squalifica di Catanoso, a differenza del precedente. Questa sentenza fa parte di una crescente serie di casi legati alle scommesse nel calcio italiano, un problema che continua a persistere e richiede misure risolutive più efficaci. La decisione della Figc si inserisce in un contesto di lotta contro la corruzione e il tentativo di ripristinare la credibilità nel mondo del calcio, in particolare nella terza divisione.