Barbara Floridia ha sottolineato che la due giorni sulla Rai offre l’opportunità di mettere a confronto il sistema dei servizi pubblici in Italia con quelli di altri paesi europei. Questo confronto è fondamentale per capire le differenze e le eventuali lacune del servizio pubblico italiano, permettendo così di identificare quali miglioramenti possano essere attuati. L’obiettivo principale è quello di facilitare i partiti politici nel raggiungere un accordo su come riformare e sviluppare ulteriormente i servizi pubblici, superando gli ostacoli posti dall’attuale legislazione.
In particolare, si mira a rivedere la “Legge Renzi” del 2015, che ha introdotto cambiamenti significativi nella gestione della Rai e dei media pubblici, ma che ha anche suscitato dibattiti e critiche. La discussione attendibile sui risultati di questa legge e sulla sua efficacia consente ai partiti di riflettere su un futuro diverso per i servizi pubblici in Italia.
Il confronto con altri paesi europei è utile per apprendere le best practices e le politiche di successo che potrebbero essere adattate al contesto italiano. Floridia evidenzia l’importanza di un approccio collettivo, in cui i partiti possono lavorare insieme per progettare una Rai che risponda meglio alle esigenze dei cittadini, anziché continuare a dividersi su singoli punti. La collaborazione tra le diverse forze politiche è vista come essenziale per costruire un modello di servizio pubblico più efficace e moderno.
In conclusione, il forum rappresenta un’occasione cruciale per avviare un dialogo costruttivo sulla Rai e sui servizi pubblici, mirando a una riforma che soddisfi le aspettative dei cittadini e che tenga conto delle migliori pratiche internazionali. Attraverso un’analisi approfondita e un dibattito aperto, si auspica di giungere a una soluzione condivisa che superi le criticità della “Legge Renzi” e promuova un servizio pubblico in linea con le necessità contemporanee e future dell’utenza italiana. L’impegno a lungo termine è quello di garantire che i servizi pubblici nazionali possano competere e adattarsi ai cambiamenti rapidi del panorama media e delle comunicazioni in Europa.
