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Stipendi: Aumenti in arrivo a gennaio, ma non per tutti. Chi trarrà maggior beneficio nel 2024?

Dal 1 gennaio 2025, le buste paga in Italia subiranno un cambiamento significativo con l’introduzione di nuove regole da parte del governo, mirate a trasformare lo sgravio contributivo in un aumento delle detrazioni fiscali. Questa modifica è progettata per mantenere il taglio del cuneo fiscale, ovvero la differenza tra stipendio lordo e netto.

Nel 2025, la situazione economica e le modalità di aumenti salariali varieranno a seconda del reddito percepito. In passato, i lavoratori con redditi fino a 2.692 euro lordi (circa 35.000 euro annui) godevano di uno sgravio contributivo, che dal 2025 verrà abolito in favore dell’aliquota piena dei contributi. Le nuove misure stabiliranno aumenti diversificati: per chi guadagna fino a 20.000 euro, gli aumenti saranno significativi e varranno tra il 7,1% per i redditi fino a 8.500 euro, il 5,3% per chi si trova tra 8.500 e 15.000 euro, e il 4,8% per quelli fino a 20.000 euro. Ad esempio, un lavoratore con un reddito di 17.500 euro lordi avrà un aumento netto di circa 3 euro al mese.

Per i lavoratori con redditi superiori a 20.000 euro, si applicherà una maggiore detrazione, pari a 1.000 euro l’anno fino a 32.000 euro, riducendosi poi progressivamente. Questo rappresenta un vantaggio per coloro che non beneficiano dello sgravio contributivo, poiché il loro stipendio netto aumenterà.

Un aspetto importante riguarda l’impatto su donne lavoratrici, in particolare madri con almeno due figli sotto i 10 anni o con tre figli. Queste donne continueranno a beneficiare di un bonus mamme che consente di non pagare contributi fino a 3.000 euro l’anno e avranno accesso agli aumenti e alle nuove detrazioni.

Tuttavia, il passaggio a un sistema di detrazioni fiscali comporterà una ricalibrazione delle buste paga. Alcuni lavoratori, come quelli con un reddito lordo di 36.000 euro, potrebbero non vedere aumenti e addirittura registrare una diminuzione del netto. Per chi si colloca tra i 20.000 e 32.000 euro, si prevede un miglioramento economico, mentre per quelli con redditi compresi tra 17.500 e 20.000 euro ci saranno incrementi retributivi. Infine, i lavoratori con oltre 35.000 euro vedranno un potenziale miglioramento grazie alle detrazioni.

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