21 Settembre 2024

Stop allo sfruttamento nel settore agrario

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“È tempo di dire basta al lavoro nero e allo sfruttamento che proliferano nelle catene di subappalto, specialmente nel settore agricolo”, afferma Giovanni Mininni, segretario generale della Flai Cgil, da Strasburgo, dove si tiene un’importante manifestazione. Diverse organizzazioni sindacali europee, attive nei settori agroalimentare, della ricettività, dei trasporti e dell’edilizia, si sono unite per chiedere all’Unione Europea di combattere lo sfruttamento del lavoro che si verifica attraverso subappalti e mediazione di manodopera. La manifestazione, intitolata “Stop exploitation” e parte della campagna #limitsubcontracting, richiama l’attenzione sulle condizioni lavorative dei dipendenti.

L’obiettivo principale di questa iniziativa è garantire parità di trattamento ai lavoratori nelle catene di subappalto, regolare il ruolo degli intermediari di lavoro e migliorare l’efficacia delle ispezioni sul campo, assicurando anche alloggi dignitosi per i lavoratori migranti. L’Effat, la Federazione europea dei sindacati dell’alimentazione, dell’agricoltura e del turismo, ha sollecitato nei mesi scorsi l’adozione di una direttiva UE specifica per affrontare tali problematiche.

Mininni sottolinea l’importanza della legge 199, che combatte il caporalato e lo sfruttamento, enfatizzando che sarebbe utile che tutti i Paesi europei adottassero misure concrete per fronteggiare questi fenomeni, i quali non sono esclusivamente italiani, ma rappresentano un prodotto di un modello di sviluppo neoliberista che promuove precarietà e diminuzione dei diritti in tutta Europa.

Kristjan Bragason, segretario generale dell’Effat, aggiunge che l’assenza di una regolamentazione per tanti intermediari di lavoro e la diffusione di subappalti abusivi nel settore agricolo, della trasformazione alimentare e nella ricettività stanno contribuendo alla normalizzazione dello sfruttamento. Queste pratiche, secondo Bragason, macchiano il modello sociale e il mercato del lavoro europeo. Pertanto, i sindacati fanno appello all’Unione Europea affinché intraprenda azioni decisive per eliminare tali abusi, insistendo su un cambiamento necessario per garantire dignità ai lavoratori e stabilità nei settori coinvolti. La mobilitazione ha raccolto sindacalisti da tutto il continente, richiedendo a gran voce un cambiamento reale e giusto nel mercato del lavoro.

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