La cartolarizzazione sociale è uno strumento finanziario relativamente nuovo in Italia, progettato per aiutare le famiglie e le imprese in difficoltà economica, in particolare coloro che non sono in grado di pagare le rate del mutuo e rischiano di perdere la propria abitazione. Nonostante la sua potenzialità, molti italiani non conoscono questo meccanismo, e ciò può essere attribuito a diverse ragioni.
Innanzitutto, l’introduzione recente dello strumento ha fatto sì che non fosse ancora ben compreso dalla maggioranza dei mutuatari. Inoltre, la complessità del concetto di cartolarizzazione sociale può rendere difficile la comprensione per le persone che non sono esperte in materia finanziaria. Infine, l’insufficienza di campagne informative ha contribuito all’ignoranza generale su questo tema, lasciando poche persone consapevoli dei suoi benefici.
La cartolarizzazione sociale opera attraverso un meccanismo in cui le banche cedono i crediti deteriorati, come i mutui insolventi, a società finanziarie terze. Queste ultime cercano di recuperare i crediti con un approccio più etico e attento alle difficoltà dei debitori. L’obiettivo è consentire alle famiglie di mantenere la proprietà della loro casa, rinegoziando le condizioni del mutuo in modo più sostenibile. Ciò avviene via trasferimento del mutuo ipotecario e della proprietà a un veicolo cartolarizzato (SPV), che stipula un contratto di locazione con opzione di riacquisto, simile a un leasing.
Per accedere a questo strumento, i contribuenti devono trovarsi in una situazione di sovraindebitamento, come definito dal Codice della crisi di impresa e insolvenza (CCII). È essenziale dimostrare una comprovata difficoltà economica e avere un mutuo che non riescono a pagare con regolarità. La procedura prevede la presentazione di una richiesta formale a una banca o a una società finanziaria che gestisce i contratti di cartolarizzazione. Se la richiesta viene approvata, il mutuo verrà trasferito alla società veicolo, che curerà il processo, consentendo al debitore di continuare a vivere nella propria casa e di riacquistarla in futuro.
In sintesi, la cartolarizzazione sociale rappresenta una soluzione imperfetta ma importante per supportare le famiglie in difficoltà a mantenere il proprio patrimonio immobiliare. Tuttavia, la mancanza di consapevolezza e la complessità del tema limitano attualmente il suo utilizzo.
