Due navi della marina tedesca, la fregata Baden-Wurttemberg e l’unità di rifornimento Frankfurt am Main, hanno attraversato venerdì lo Stretto di Taiwan, segnando il primo transito di questo tipo in due decenni. Il governo cinese ha rapidamente condannato l’operazione, considerandola una violazione della sua sovranità. La portavoce del ministero degli Esteri cinese, Mao Ning, ha espresso una ferma opposizione a quelle che sono percepite come provocazioni che minacciano la sicurezza e la sovranità della Cina, sostenendo che tali azioni sono mascherate sotto il pretesto della libertà di navigazione.
Durante il Xiangshan Forum a Pechino, John Jasper Wieck, direttore generale delle Politiche sulla sicurezza e difesa del ministero della Difesa tedesco, ha spiegato che nel Mar Cinese Meridionale ci sono sfide alla libertà di navigazione e ha affermato che la missione tedesca non è diretta contro alcuna nazione, ma mira a sostenere il rispetto dei principi internazionali di navigazione.
Le missioni statunitensi attraverso lo Stretto di Taiwan sono già avvenute regolarmente, circa ogni due mesi, provocando malcontento a Pechino, e anche altri alleati americani, come Canada e Gran Bretagna, hanno condotto operazioni simili. Tuttavia, come ha sottolineato il ministro della Difesa tedesco, Boris Pistorius, le acque dello Stretto di Taiwan sono considerate internazionali. Pistorius ha dichiarato: “Le acque internazionali sono acque internazionali. Lo Stretto di Taiwan è la via più breve e sicura, considerando le condizioni meteorologiche, e fa parte delle acque internazionali, quindi lo attraverseremo”.
Questa missione sottolinea le tensioni crescenti nella regione, dove il controllo cinese è contestato da altri paesi che cercano di affermare il loro diritto alla libertà di navigazione. Le reazioni internazionali continueranno a essere una questione delicata, poiché equilibri strategici e politici si intrecciano in un’area di alta rilevanza geopolitica. La posizione tedesca, in questo contesto, appare come un tentativo di sostenere il diritto internazionale e la libertà di navigazione, mentre la Cina continua a rivendicare la propria sovranità su acque che considera sotto il proprio controllo.
