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sabato, Ottobre 12, 2024
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Taranto: 9.000 Tonnellate di Cozze Mortificate dal Caldo Estremo

L’estate scorsa si è rivelata disastrosa per la mitilicoltura a Taranto, con ben novemila tonnellate di cozze distrutte e un valore economico azzerato di 8 milioni di euro. Le elevate temperature hanno causato una perdita del 90% del seme, compromettendo gravemente la produzione ittica per l’anno seguente. Questi dati sono emersi durante un incontro presso la Regione Puglia, dove il commissario di Governo per la bonifica di Taranto, Vito Uricchio, ha presentato uno studio volto a sostenere la mitilicoltura locale.

Uricchio ha sottolineato la necessità di adottare diverse strategie per garantire che la cozza tarantina possa resistere a temperature più elevate. Tra le proposte, alcune sono pratiche ed empiriche, suggerite dai mitilicoltori stessi, mentre altre sono di natura più avanzata, focalizzandosi su aspetti genetici delle specie che mostrano resistenza al calore. L’idea è di selezionare le varietà di cozze capace di adattarsi alle temperature superiori, prendendo spunto da esperienze come quella della Cina, dove ormai esistono cozze termofile in grado di vivere a 34 gradi.

Seppur ci sia la possibilità di adattamento delle cozze italiane, Uricchio ha avvertito che questo processo potrebbe richiedere molti anni, e non si può attendere così a lungo. È quindi fondamentale accelerare la ricerca scientifica in questo ambito. Il commissario ha annunciato che giovedì prossimo si confronterà con l’assessore regionale alle Politiche agricole, Donato Pentassuglia, per sviluppare progetti concreti che possano aiutare il settore.

Nonostante gli sforzi, il commissario Uricchio ha evidenziato la mancanza di una struttura operativa e di fondi sufficienti per condurre le attività necessarie. Attualmente dispone di 52 milioni di euro, ereditati dal precedente commissario, ma questi fondi sono soggetti a restrizioni e non possono essere utilizzati per il Mar Piccolo, una zona cruciale per la coltivazione dei mitili. Inoltre, il Contratto istituzionale di sviluppo per Taranto ha escluso la bonifica del mare, ritenuta eccessivamente costosa, con stime che si aggirano intorno ai 3 miliardi di euro. La situazione richiede interventi urgenti per evitare ulteriori danni alla mitilicoltura tarantina.

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