Il presidente algerino uscente Abdelmadjid Tebboune è stato rieletto domenica 8 settembre 2023 con il 94,65% dei voti, ottenendo 5,320 milioni di voti su 5,63 milioni di quelli registrati. Il presidente dell’Autorità elettorale, Mohamed Charfi, ha annunciato un tasso di partecipazione del 48%, ma questo dato è stato accolto con scetticismo. Molti algerini, tramite i social media, hanno messo in discussione la trasparenza delle elezioni, sostenendo che ci sono state pressioni sui funzionari dei seggi per gonfiare i dati di partecipazione.
Le elezioni si sono svolte in un contesto di polemiche e critiche diffuse. Un articolo di Adlene Meddi su Le Point descrive un’ Algeri vivace ma segnata dalla presenza della polizia. Tra gli elettori, ci sono opinioni divergenti: alcuni, come Zoubir, votano per stabilità, mentre sua figlia Asma cerca il cambiamento, criticando le condizioni del paese, come la situazione della sanità e dell’educazione. Altri, come il giovane Jo, esprimono una totale disillusione verso il processo elettorale, ritenendo le elezioni truccate e che il sistema non rappresenti le loro esigenze.
Le elezioni hanno visto una significativa indifferenza da parte di molti cittadini, evidenziata dal dibattito intorno al tasso di partecipazione post-elettorale. L’RCD, un partito di opposizione che ha boicottato le elezioni, ha descritto i centri urbani come “città morte”, suggerendo che il tasso reale di partecipazione potesse non superare il 18%. Le critiche si sono concentrate anche su incredibili incrementi nel tasso di partecipazione annunciati, che sono stati considerati allarmanti e poco credibili.
Critiche sono state mosse anche nei confronti della candidatura di Abdelaali Hassani e del suo partito, il MSP, che ha denunciato ritardi e pressioni sui supervisori dei seggi. La tensione e i sospetti sulla gestione delle elezioni riflettono un clima politico instabile e una profonda mancanza di fiducia nella governance algerina. La situazione attuale segna un importante punto di riflessione su come l’autorità e le istituzioni democratiche siano viste dalla popolazione e sul futuro politico dell’Algeria.