Il terribile caso di Anita Cobby risale al 1986 e continua a suscitare timori e orrore. Anita, un’infermiera di 26 anni e ex reginetta di bellezza, fu rapita, violentata e uccisa in un brutale attacco da cinque uomini. La sua scomparsa avvenne la notte del 2 febbraio mentre tornava a casa a Blacktown, dopo aver concluso il turno all’ospedale di Sydney. La donna non poté contattare il padre tramite un telefono pubblico rotto e decise di tornare a casa da sola.
Poco dopo, fu costretta a salire su un’auto rubata da un gruppo di uomini. Venne aggredita, picchiata e violata per diverse ore. In seguito, uno degli aggressori, John Travers, le tagliò la gola per evitare che potesse identificarli. I resti di Anita furono ritrovati due giorni dopo, abbandonati in un campo e con segni di violenza evidenti.
Le indagini portarono rapidamente all’arresto di Travers, al momento 19enne, e degli altri quattro complici: Michael Murdoch e i fratelli Leslie, Gary e Michael Murphy. Tutti furono condannati nel 1987 all’ergastolo senza possibilità di libertà condizionale. La brutalità dell’omicidio colpì profondamente l’opinione pubblica, portando a manifestazioni contro la violenza di genere e richieste di ripristino della pena di morte.
Travers, ora 56enne, ha vissuto in diverse strutture penitenziarie, mostrando pochi segnali di rimorso per le sue azioni. Descritto da un compagno di cella come un individuo “senza rimorso” e “che odiava le donne”, Travers si faceva notare per il suo comportamento inquietante, osservando le donne anche in prigione.
Anita Cobby, nota per la sua bellezza e per aver partecipato a concorsi, aveva scelto di seguire le orme della madre diventando un’infermiera. Viveva con i genitori a Blacktown, dopo una separazione dal marito. La sua tragica fine ha sollevato interrogativi persistenti sulla violenza contro le donne e sull’ingiustizia.
Nel corso degli anni, i familiari di Anita e la comunità hanno continuato a ricordare la sua storia e a lottare per la giustizia, evidenziando la necessità di affrontare la violenza di genere e di garantire sicurezza per le donne. La storia di Anita Cobby rimane un monito sulla violenza e le sue conseguenze devastanti.