Scienziati russi hanno registrato un significativo disturbo nel campo magnetico terrestre, con un livello di disturbo G4, descritto come “molto forte” sulla scala di monitoraggio a cinque livelli, dove G5 rappresenta il livello “estremamente forte” e G1 il “debole”. Questo dato è stato riportato dall’agenzia Tass, la quale fa riferimento al centro di monitoraggio della meteorologia spaziale dell’Istituto di geofisica applicata.
In precedenza, il centro aveva indicato che il livello del potere della tempesta magnetica era “forte”, segnalando quindi un clima geomagnetico instabile. Ad inizio maggio, è stata osservata la tempesta magnetica più dura e prolungata dalla fine del 2003. Nella notte dell’11 maggio, questo fenomeno ha raggiunto un picco estremo con un livello di potenza G5, evidenziando l’intensità di tali eventi naturali.
Le tempeste magnetiche, come quella di ottobre 2003, conosciute come le “tempeste di Halloween”, sono state storicamente associate a conseguenze notevoli, come interruzioni di corrente in Svezia e danni ai trasformatori in Sud Africa. Tali eventi possono influire sulle comunicazioni, sui satelliti in orbita e, in rari casi, anche sulle reti elettriche terrestri.
L’attività solare è un fattore determinante per questi disturbi geomagnetici. Le tempeste solari, che si verificano a seguito di esplosioni sulla superficie del Sole, rilasciano enormi quantità di plasma e radiazioni che, quando colpiscono il campo magnetico terrestre, possono generare tempeste geomagnetiche.
Con l’aumento dell’attività solare prevista nei prossimi anni, sciami di queste tempeste geomagnetiche potrebbero verificarsi più frequentemente. Gli scienziati avvertono della necessità di monitorare attentamente il comportamento del Sole, così come il relativo impatto sulla nostra atmosfera. L’analisi e la previsione di questi eventi sono di fondamentale importanza per proteggere le infrastrutture tecnologiche moderne e garantire la sicurezza energetica di molte nazioni.
In generale, l‘attenzione verso le tempeste geomagnetiche cresce, poiché la comunità scientifica cerca di comprendere meglio questi fenomeni e di sviluppare strategie per mitigarne gli effetti sulle attività umane e sulle tecnologie.