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giovedì, 21 Novembre, 2024
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Tempio Arabo Sottomarino di Pozzuoli: Un Tesoro di 2000 Anni Fa

Un tempio arabo di duemila anni fa è stato scoperto sommerso nel mare di Pozzuoli, vicino a Napoli. La costruzione è attribuita a immigrati nabatei, provenienti da Nabataea, un antico regno famoso per i suoi monumenti scolpiti nella roccia a Petra, in Giordania. La Soprintendenza Archeologia Belle Arti e Paesaggio per l’area metropolitana di Napoli ha confermato la scoperta, già supportata da iscrizioni nabatee e reperti rinvenuti in mare fin dal XVIII secolo, tra cui altari dedicati al dio Dusares.

Le attuali ricerche hanno localizzato precisamente il tempio nell’area centrale del vicus Lartidianus, rivelando un santuario nabateo unico, decorato con marmo di Luni. Nel fondo marino sono visibili due grandi altari con fori per betili aniconici, similari a quelli già esposti nel Museo Archeologico Nazionale dei Campi Flegrei a Baia, accanto a una base più piccola e a lastre iscritte con la frase “Dusari sacrum”.

Il regno nabateo, noto per la sua ricchezza, controllava antiche rotte commerciali e la sua prosperità raggiunse il picco nel I secolo d.C., come dimostrato dal celebre Tesoro di Petra. È probabile che il tempio fosse utilizzato dai commercianti nabatei, principalmente durante l’epoca romana, quando Pozzuoli era un importante porto commerciale.

I ricercatori hanno iniziato a indagare il sito nel 2021. Michele Stefanile, archeologo marittimo, è particolarmente interessato a questo tempio, attratto fin dai tempi della scuola dalla presenza di reperti nabatei nel mare di Pozzuoli. Le recenti mappature del fondo marino hanno rivelato stanze sommerse con caratteristiche architettoniche romane, che contenevano altari di marmo bianco con rientranze per pietre sacre.

Le iscrizioni in latino indicano che il tempio era dedicato alla divinità nabatea Dushara. L’attività vulcanica ha sommerso buona parte degli edifici romani dell’area, inclusi magazzini e strutture portuali. Fino ad ora, la posizione esatta del tempio rimaneva ignota, ma potrebbe essere stata interrata a seguito dei cambiamenti nel commercio dopo la conquista romana dell’Arabia nel 106 d.C., che portò all’abbandono del porto da parte dei Nabatei.

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